La penna degli Altri 22/01/2010 08:58

Tutte quelle maledette volte che...

Come a dire che era giunto il momento di porre riparo a tutti i torti che erano stati costretti a subire da quel 10 maggio dell’81, giorno del primo, vero, episodio da moviola del calcio moderno. Moviola che già nel decennio precedente, proprio in seguito ai molti episodi favorevoli per la nel corso di un campionato in cui lottava per lo scudetto con il Milan di Rivera, spinse quest’ultimo ad inventare la celebre espressione "sudditanza psicologica" per descrivere quel sentimento che secondo lui gli arbitri provavano nei confronti della real casa bianconera.

Ma non divaghiamo e torniamo a noi, che nelle partite contro la possiamo "vantare" tutta una serie di episodi "sfortunati" da far invidia anche a quel Milan di Rivera. Tutti, ovviamente, a partire da quel gol annullato a Turone, visto che negli anni precedenti la Roma non era in grado di competere con i bianconeri per l titolo. Quando però, grazie a Viola, provò ad alzare la testa e ad uscire dal guscio iniziarono i nostri dolori e mal di stomaco.

 

10-5-1981, TURONE E MAROCCHINO Il campionato 1980-81 è il primo della nuova era romanista, quello nel quale la squadra torna alla sua antica grandezza e si mette in testa di competere con la per lo scudetto. Lo scontro diretto di Torino è in programma alla terz’ultima di campionato, il 10 maggio dell’81 e la Roma vi arriva da seconda in classifica ad un punto dalla capolista (la vittoria ne valeva due). Tutti sappiamo come andò, con Bergamo che, su segnalazione dell’assistente Sancini, pescò un fuorigioco inesistente trasformando il gol di Turone in un incubo. In pochi ricordano, però, che in quello stesso campionato la era già stata già aiutata nella partita interna col Perugia della ventiduesima giornata, alla vigilia della quale bianconeri e giallorossi erano appaiati in testa alla classifica con 29 punti. Mentre la Roma pareggiava a Catanzaro per 1-1, a Torino accadeva l’incredibile, col Perugia che all’81’ si portava in vantaggio con De Rosa e l’ineffabile arbitro Terpin di Trieste che all’85’ consentiva alla di pareggiare con un rigore di Brady e all’89’ dava per buono il gol del 2-1 di Marocchino nonostante il cross che lo aveva propiziato fosse partito ben oltre la linea di fondo.

 

31-1-1990: IL CRODINO DI RADICE Semifinale di andata della oppa Italia 1989-90. La Roma di Radice, vecchio cuore granata, gioca in casa della , che passa con Casiraghi. I giallorossi pareggiano con Desideri ma l’arbitro Sguizzato annulla la rete per un fuorigioco inesistente che manda su tutte le furie i romanisti, sei dei quali vengono ammoniti a raffica. Nel post partita Radice dirà: «Quando ammoniva i miei, Sguizzato mi sembrava quello del Crodino che stappa le bibite una dietro l’altra».

 

15-1-1995; LA RIMESSA LATERALE DI ALDAIR -Roma finisce 3-0 ma il punteggio è ingannevole, poiché in realtà la partita viene sbloccata grazie all’intromissione del segnalinee Manfredini su una rimessa laterale di Aldair, da quello involontariamente disturbato nell’effettuarla. Il pallone gli sfugge dalle mani e finisce sui piedi di Ravanelli, che sblocca lo 0-0. La rimessa andava ribattuta e il gol invalidato. Poi l’arbitro Stafoggia regala un rigore alla per un fallo fuori area di Petruzzi su Vialli.

8-2-1998, IL RIGORE DI GAUTIERI Sul 3-1 casalingo della pesa il rigore non dato alla Roma da Messina per un’evidente entrata fallosa di Deschamps su Gautieri quando si era sul 2-1 per i bianconeri, passati con Zidane e Del Piero. Per la Roma aveva segnato Paulo Sergio.

 

27-2-2000, IL RIGORE NON DATO A DELVECCHIO La Roma perde 2-1 in casa di una che, così, la esclude dalla corsa al titolo. Nel primo tempo, però, l’arbitro Braschi non fischia un fallo da rigore di Tacchinardi su Delvecchio che avrebbe cambiato il corso del match. Nel dopo partita rivede l’episodio alla tv e si scusa dicendo: «Ero impallato da altri giocatori, non ho potuto notare niente».

 

19-4-2003, LA GIUSTIZIA DI NEDVED La Roma perde nuovamente a Torino per 2-1, ma a sbloccare lo 0-0 è un rigore regalato ai bianconeri dall’arbitro Pellegrino di Pozzo di Gotto per un intervento su Nedved, che si incunea tra Aldair e Cufré per poi buttarsi accentuando la caduta. Nel rialzarsi grida: «E’ giusto, è giusto». Capello, a quei tempi allenatore della Roma, si infuria e gli urla contro di tutto.

 

ALTRI A questi episodi capitati a Torino potremmo aggiungere l’incredibile arbitraggio con il quale Racalbuto, che non fischiava un rigore da 33 partite e 2 anni, il 5-2-2005 fece vincere 2-1 la a Roma regalandole un penalty inesistente (il fallo di Dellas su Zalayeta era fuori area) e un gol in fuorigioco di Cannavaro e il 2-2 maturato nel finale, sempre nel nostro Olimpico, il 23-9-2007 per una rimessa laterale di Cicinho invertita da Morganti, domani quarto uomo, con molta pignoleria. Per noi potrebbe bastare così.