La penna degli Altri 18/01/2010 09:16

Tuoni e Toni

Beh, la Roma è una squadra costruita negli anni, guidata da un allenatore esperto e romano (non guasta). Toni è costato più di una ciliegina ma la torta c’era già, tanto che la migliore prestazione di stagione dei giallorossi, il 3-0 coi fiocchi al , è arrivata con in tribuna e di riserva.

La Lazio è un insieme di una quarantina di giocatori, accorpati senza logica, divisi per gabbie. Per lo più indifferenti e demotivati di fronte a una logica gestionale in base alla quale i migliori si perdono, per puro puntiglio, a costo zero e tutti gli altri sono incedibili nel senso che nessuno li vuole, almeno al prezzo fissato da Lotito.

Da ieri l’Atalanta sa che se arriva a pari punti con la Lazio resta in A: all’Olimpico aveva subìto un gol, gliene ha restituiti tre, tirando poi il freno. Scambiate le maglie dei due bomber: probabilmente il prodotto non cambierebbe. Quello della Lazio è scaduto da tempo, dal giorno in cui una Supercoppa vinta per caso, dopo una Coppa Italia vinta invece sul campo, convinse i gonzi che le nozze nel calcio si possono fare anche coi fichi secchi: un prestito di qua, un tribunale di là, colpa dei giornalisti, dei procuratori e di Moratti se poi arriva il corto circuito. Senza tirar fuori un euro dal portafogli personale. In B in genere non ci va una squadra ma un club. Puoi chiamarti Torino. O anche Lazio, 110 anni compiuti.