La penna degli Altri 07/01/2010 09:22

Toni, dieci minuti: "Amareggiato? Per il gol di Conti"

Eccolo qui, Luca Toni peperoni, l’uomo più atteso. Dov’era finito? In panchina fino al 35’ del secondo tempo. Inserimento Ranieri ha motivato la sua scelta così: «Eravate voi gli unici sicuri che avrebbe giocato. E invece solo quattro allenamenti non potevano bastare per schierarlo dal primo minuto, l’inserimento di Toni insomma sarà graduale».

In attesa di giocare, Luca parla. «Voglio solo fare sei mesi alla grande con la Roma. Mi sento bene, cercherò di dare il 110% per questa maglia, ho voglia di mettermi alle spalle questo brutto periodo». Motivi Racconta la sua scelta. E parte da quel «peccato» che avrebbe mandato subito in tilt i suoi rapporti con Van Gaal al Bayern, una posizione «stravaccata» del centravanti su un divano, in ritiro: «Era colpa della mia altezza. Lui, però, inveì contro di me dicendomene di tutti i colori».

Ma ora sta vivendo un’altra storia. «Da più di un mese avevo deciso di venire alla Roma, ha inciso ma non è stato l’unico motivo. Sono convinto che con questo maglia potrò tornare al gol con continuità». E la Nazionale? «Degli attaccanti che vestono la maglia azzurra sono quello che fatto più gol. Ma la Nazionale sarà solo la logica conseguenza, spero, del mio campionato con la Roma. Ho ancora bisogno di qualche minuto di partita nelle gambe per rimettere in sesto il mio fisico, poi potrò dare il meglio. Sempre rispettando le scelte del mister». Ovviamente.