La penna degli Altri 24/01/2010 11:05

Stregata dall´uomo venuto dal freddo

Dove la Roma ha vinto solo 8 volte in quasi 83 anni. Dove John Arne Riise, l’omone della coppia, si comporta da Braccio di Ferro, apre la come una scatoletta di spinaci e se la mangia. Un colpo di testa vale un boccone dal sapore dolcissimo. «Una gioia enorme -dice il norvegese -, siamo stati grandissimi, tutti quanti. Un secondo tempo eccezionale, vittoria meritatissima. Ringrazio Pizarro, mi ha servito un pallone eccezionale, non potevo sbagliare».

All’Inferno i superlativi si sprecano. Come i sogni. «Guardiamo sempre chi abbiamo davanti: al momento siamo sicuri del terzo posto, ma possiamo rincorrere il secondo. Il Milan è alla nostra portata -assicura Riise -. Per lo scudetto, invece, mi sembra difficile». Il vichingo mostra i muscoli all’Olimpico, anche quello di Torino. È stato il protagonista: ha spedito Buffon negli spogliatoi («Mi dispiace per lui, è un grande , ma il fallo era netto e l’espulsione sacrosanta») e Ferrara più giù dell’Inferno. «Questo gol è un regalo che faccio a me e alla Roma: una delle emozioni più belle della mia carriera romanista».

Innamorarsi Dunque, guardando oltre il freddo e il destino, la Roma trova una notte magica e una classifica sempre più bella. «Eppure questa squadra sembrava da rifondare -gongola Daniele Pradè -, ora invece è un gruppo fortissimo, di ragazzi coraggiosi». Come Riise. «Già, come lui: come fai a non innamorarti di uno come John?». «Un bel napoletano», ride Ranieri, «un grande, sempre al posto giusto», aggiunge Vucinic. Altra serata tosta, per Mirko. In attesa del gol. «Ma se la squadra continua a vincere, a me sta bene non segnare». Come??? «Sì, dobbiamo continuare così, mantenendo i piedi per terra. Stasera (ieri, ndr) abbiamo cominciato contratti, ma senza perderci d’animo abbiamo completato un’altra rimonta. Solo con questa umiltà otterremo grandi risultati». Del resto, il campionato è appena iniziato.