La penna degli Altri 27/01/2010 08:28

Senza l'attacco titolare i giallorossi faticano ma poi vanno in semifinale

La stella d'argento resta un obiettivo. L'1-0 finale sul Catania, sedicesimo risultato utile tra campionato e coppe, non rende merito a un'altra prestazione convincente dei giallorossi. Ci vogliono due espulsioni e un bel gol di a un quarto d'ora dal termine per stendere un Catania che pensa solo a difendersi.

Ranieri, con l'attacco a pezzi (fuori , Vucinic, Toni e Baptista), rilancia Menez e Okaka, quest'ultimo prossimo a trasferirsi al Fulham. In campo c'è anche un altro giocatore in partenza per l'Inghilterra, Motta, tornano Doni (mai chiamato in causa) e Mexes, per il resto è la squadra titolare che ha vinto a Torino.

Continunano gli esperimenti sul modulo: rombo accantonato, si parte con il 4-4-2 dove Perrotta gioca a sinistra, poi è con Menez largo. L'assenza dei pezzi davanti si fa sentire. Okaka ci mette volontà ma non ha la cattiveria del centravanti, Menez cerca gloria partendo troppo lontano dall'area e Ranieri non può che lasciarlo negli spogliatoi nell'intervallo. Un'altra bocciatura per il francese, sempre più corpo estraneo. Nel primo tempo le occasioni migliori per la Roma ce l'hanno Mexes, su schema da calcio d'angolo, e al termine di un'azione corale.

La prova del centrocampista, tornato nella sua posizione ideale, è la nota più lieta della serata: al 43' ancora lui protagonista con uno slalom al limite dell'area e fuori di un soffio. A inizio ripresa Cerci prende il posto di Menez e Taddei si sposta a sinistra. Okaka si crea subito un'occasione: fa bene tutto tranne il tiro. Mihajlovic, fischiatissimo come gli capita sempre nell'Olimpico romanista (14mila i paganti), tira fuori Capuano e Plasmati e fa entrare Nicastro e Alvarez.

E' il preludio alla svolta della partita che arriva al 57': Taddei atterrato al limite dell'area da Bellusci che si prende il secondo giallo e lascia il Catania in dieci. La Roma non ha ancora fatto i conti con Campagnolo, ex giallorosso, che si supera in serie su punizione e tiro da lontano di , colpo di testa di Perrotta e tiro di Okaka a botta sicura. È un tiro al bersaglio, ancor di più quando i siciliani, dopo il cambio Moretti-Delvecchio, restano in nove: obrobrio di Augustyn che si fa beffare da Okaka e deve stenderlo al limite dell'area. Al 73' arriva il gol, strameritato: cross di Cerci dalla destra, sponda di Okaka e sinistro chirurgico di che fa capitolare Campagnolo. Si continua a giocare solo nell'area siciliana ma il pallone non vuole entrare. Basta il gol del capitano di serata per le semifinali (3 e 10 febbraio, salvo spostamenti chiesti da Galliani). Da oggi si pensa al Siena.