La penna degli Altri 09/01/2010 12:20

Ranieri lascia a casa Menez

A Claudio Ranieri, da sempre, è riconosciu­to uno stile sobrio, elegante, mai esasperato, ma anche la capacità di essere sincero. Alme­no fino a dove si può. E ieri, il si può, nei con­fronti di Jeremy Menez è stato molto ampio. Condito da frasi di apprezzabile critica verso se stesso, ma pure da dichiarazioni che paio­no francamente irrebversibili nei confronti del talento francese il cui futuro prossimo sembra sempre più probabile che sarà lonta­no da Trigoria, perlomeno per i prossimi sei mesi, poi chi vivrà, vedrà: « Menez a Cagliari ha giocato male, mi aspettavo di più da lui, anche se un giocatore non fa mai una squa­dra. Ho sbagliato io a mandarlo in campo. Io sono una personale leale, il pri­mo critico di me stesso. Se aves­si saputo che avrebbe giocato in quella maniera, non l’avrei mai fatto alzare dalla panchina. L’­ ho invece mandato in campo perché avevo bisogno di un gio­catore sopraffino come lui che mi gelasse il gioco e che mi fa­cesse gioco in avanti. Tutto que­sto, al contrario, è rimasto solo nei miei pen­sieri. E questa volta non l’ho convocato per la partita contro il Chievo».

Prendi, incassa e porta a casa. Anzi no, per­ché c’è stato pure il resto. Per certi versi an­cora più duro nei confronti del giocatore che quella faccia un po’ così dà sempre l’impres­sione di fare il piacere a qualcuno: « Menez quando gioca dall’inizio sembra avere voglia di sacrificarsi, quando invece entra a partita iniziata ne ha un po’ meno. Ma questa è una mia colpa, l’avrei dovuto capire prima. Mi au­guro, comunque, di recuperare il giocatore, io non chiudo le porte in faccia a nessuno » . Nel recente passato già una volta Ranieri era sta­to durissimo nei confronti del francese (dopo Roma- Cska Sofia di Europa League dove il francese era su­bentrato dalla panchina). Al­l’epoca il tecnico giallorosso fu durissimo con il giocatore al­l’interno dello spogliatoio, da­vanti a tutta la squadra, rila­sciando pure qualche dichiara­zione piuttosto seccata ( «Menez è meglio se va a giocare» ). Il ri­sultato di quella sfuriata fu una reazione po­sitiva del francese, dopo titolare in più di un’occasione con risultati sempre più o meno positivi. La speranza di Ranieri (e della Ro­ma) è che ora il risultato sia lo stesso, anche se l’impressione è che stavolta sarà un po’ più complesso ricomporre la situazione.

Dato a Menez quello che era di Menez, il tecnico giallorosso ha analizzato anche la sfi­da di oggi pomeriggio contro il Chievo che, inevitabilmente, tutto sarà meno che una pas­seggiata di salute: « Stavolta vi anticipo che Toni giocherà, dall’inizio. La Roma anche con lui rimarrà quello che conosciamo, non ci sa­ranno stravolgimenti. I cambiamenti stavano nell’avvicendamento degli allenatori e nella loro filosofia, una volta assorbi­to questo cambiamento, il pro­cesso è finito. Mancava un’at­taccante d’area di rigore perché mettevamo molto palloni in mezzo ma non c’era nessuno pronto a raccoglierli. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso, cioè una squadra pretendente alla prossima Lea­gue, come ce ne sono altre, , , Sampdoria, Palermo. Abbiamo iniziato il cur­vone finale che si concluderà a marzo, a quel punto vedremo a che punto saremo arrivati. Sarà una bella lotta, solo chi sarà determina­to conquisterà il premio. In questa Roma gio­cherà solo chi si sentirà parte di questo pro­getto » . Capito, Menez?