La penna degli Altri 26/01/2010 10:12

Ranieri il catanese promosso in A nell’Olimpico del trionfo tricolore

Insomma, era un gruppo di bucanieri ben assortito capace di recitare da protagonisti in un campionato di B che, al via, schierava anche Milan e Lazio. Il Catania arrivò terzo alle loro spalle insieme a Como e Cremonese, tutte ad un solo punto dalla Lazio, seconda classificata e direttamente promossa nella massima serie insieme al Milan. In tal caso i regolamenti dell’epoca prevedevano gli spareggi a tre con classifica finale a promuovere la prima. E spareggi furono. Come sede fu scelto l’Olimpico di Roma e qui la storia del nostro Ranieri giocatore a fine carriera e leader del Catania si intreccia con quella della squadra giallorossa, che proprio in quel 1983, nel suo stadio, aveva appena festeggiato il celebre scudetto di Viola, Liedholm, Agostino e Falçao. La scelta dell’Olimpico, dunque, sembrò di buon auspicio al nostro attuale mister, che qui aveva mosso i suoi primi passi nel calcio dei grandi e che sempre qui, ora, poteva regalarsi la gioia della promozione suggellando una carriera che volgeva ormai al termine. E il suo sogno si realizzò, visto che gli spareggi promossero proprio il Catania, che nella gara di esordio sconfisse il Como 1-0 e che nella seconda, approfittando dello 0-0 uscito nello scontro diretto tra lariani e cremonesi, inchiodò questi ultimi sullo stesso punteggio aggiudicandosi il gironcino a tre. Quel giorno all’Olimpico c’erano cinquantamila catanesi e un manipolo di sostenitori lombardi, fatalità attestati in e a Ranieri, che aveva giocato entrambe le gare e che era abituato a vedere la Sud dalla sua parte quando militava nella Roma, sarà sembrato strano sentire il sostegno degli altri tre quarti dello stadio e non di quello, che era il suo settore preferito. Al di là di questo piccolo particolare, alla fine festeggiò proprio tra le mura di casa sua una promozione che in Sicilia è rimasta storica e la felicità lo spinse ad allungarsi la carriera di un’altra stagione: la 1983-84, che il Catania chiuse con la retrocessione in B. Però lui si tolse la soddisfazione di tornare a giocare un’altra volta all’Olimpico contro la sua Roma, che lo sconfisse per 1-0 nell’ultima gara del trionfale anno 1983.

Oggi, in Coppa Italia, mister Ranieri all’Olimpico ritrova il Catania, che non è certamente più quello di allora, ma al quale è comunque legato da ricordi bellissimi e commoventi che in questa serata di fine gennaio si intrecceranno con quelli che prova per la sua Roma, in una sorta di percorso all’indietro nella memoria che lo porterà a vivere, stavolta in panchina, la sfida tra le squadre con cui iniziò e terminò la sua carriera di giocatore. Sentimenti intensi che anche i siciliani provano per lui e che ci fanno sembrare molto lontani l’astio e le polemiche dei Roma-Catania dell’era Spalletti, influenzati da un bel gesto che compì verso i giocatori siculi dopo quel famoso 7-0, purtroppo da loro mal interpretato. Poi il destino volle che la sua Roma e il Catania, oltre che in campionato, si ritrovassero faccia a faccia anche nelle semifinali della Coppa Italia 2007-08, disputate il 16-4-2008 e il successivo 8 maggio. Che poi sono anche le uniche partite in cui le due squadre si sono finora affrontate in Coppa. In quella di andata, all’Olimpico, la Roma vinse 1-0 con un gol di , che per molto tempo restò il suo ultimo in giallorosso poiché tre giorni dopo, sempre all’Olimpico contro il Livorno, si fece male al ginocchio. In quella di ritorno, disputata in Sicilia, uscì l’1-1, con un rigore di Aquilani. La Roma andò così a giocare la finale unica con l’Inter, battuta sempre all’Olimpico per 2-1 il 24 maggio alla presenza del Presidente della Repubblica, che le consegnò la nona Coppa Italia della sua storia portandola ad un passo da quella stella d’argento che deve essere un obiettivo fondamentale di questa stagione.