La penna degli Altri 28/01/2010 10:17

Perrotta: «Ce la giochiamo dappertutto»



Sta bene Simone, e si vede. Anche se non dorme granché. Ma stavolta per un bel motivo, l’arrivo del suo secondogenito: «Quando si sveglia, mia moglie mi dice di rimanere a dormire, ma l’istinto paterno mi induce ad alzarmi». Le prestazioni non ne risentono e Ranieri conta su di lui almeno quanto faceva Spalletti. Chi dei due è meglio? «Sono diversi - risponde Perrotta -. Sicuramente Ranieri ha più esperienza, però sono  entrambi ottimi tecnici. Con Ranieri è cambiata la mentalità: ci  dice "mettiamoci bene in campo perché con il potenziale che abbiamo un gol lo facciamo sempre". Con Spalletti era una spasmodica ricerca del bel gioco a discapito degli equilibri in campo anche quando la partita era pressoché decisa. Seguirlo in Russia? Non ho mai preso in considerazione quest’ipotesi, vorrei chiudere la carriera a Roma; da parte mia la volontà c’è ma queste cose si decidono in due. Ho ancora un anno di contratto ed è presto per parlare di un ulteriore prolungamento».



Obiettivi stagionali
? «Con Toni ora abbiamo anche quelle qualità che mancavano alla nostra rosa. C’è umiltà e voglia di arrivare in fondo, vogliamo regalare al nostro pubblico delle grandi soddisfazioni». Sabato in tanti si sono esaltati a vedere il suo duello (stravinto) con Sissoko: «Sinceramente non mi ricordo perché ci siamo presi. Il tunnel non è nel mio bagaglio tecnico, ma ogni tanto mi riesce». Da un successo a un altro, quello in finale di Coppa Italia: «Il gol più bello della mia carriera l’ho segnato lì a Milano con l’Inter. Ce la stavamo  facendo addosso». E l’Inter di adesso che si lamenta per delle stranezze arbitrali? «In passato ci sono state situazioni strane. Ci rimani male. Ma noi continuiamo per la nostra strada».