La penna degli Altri 29/01/2010 09:39

Panucci: «Amico Totti, ma resta a casa»

Chiaro? Panucci non ha dubbi: deve mantenere la parola data. Niente nazionale, Sudafrica 2010 compreso. Panucci non transige, nemmeno di fronte al suo vecchio capitano. « è un grandissimo giocatore, che sta ancora bene. Se io dichiaro di avere chiuso con la Nazionale, devo essere coerente e non andarci più».

Niente di personale, dunque. Ma questo ritorno non s’ha da fare. Anche se poi Panucci chiude l’argomento così «Alla fine spero che venga presa la decisione migliore, mase io fossi quello lasciato a casa, un giro a Viareggio a chiedere spiegazioni lo farei».

Chiarezza Viareggio? Ovvero Marcello Lippi. L’allenatore che Panucci ha incrociato nella sua stagione all’Inter, l’allenatore che non lo ha convocato ai mondiali. E scatta l’amarcord. «Di bello che ricordo? La colazione aMilano, poi quella bella tangenziale. E poi si aprivano i cancelli di Appiano e avevo già voglia di uscire».

Ride Panucci, mail suo rammarico è evidente perché in nerazzurro sperava di combinare qualcosa di meglio. «Scherzi a parte, è stato un anno in cui sono stato benissimo all’Inter, a parte gli episodi con Lippi. Ringrazio Moratti perché mi è sempre stato vicino, ma è stata una stagione sfortunata. Ero andato a Milano con tanto entusiasmo e sono riconoscente a tutti: contro l’Inter io non ho niente. Ricordo di aver fatto una stagione discreta: ho fatto 26 partite e poi non ne ho più fatta una perché ho litigato».

Polemiche E domenica l’Inter se la ritrova contro, come è accaduto già molte volte. «Non mi tremano le gambe e non mi trema il cervello, maho la grande consapevolezza che non sto facendo bene e che devo cambiare il registro, per quello che si aspetta la società, per quello che si aspetta la gente e per quello che mi aspetto io personalmente. Cercheremo di fare un po’ di autocritica sia a livello personale sia a livello di collettivo cercando di cambiare subito marcia, perché è importante per noi arrivare subito a 40 punti».

Anche contro l’Inter di Mourinho. Magari senza strascichi polemici per l’arbitraggio. «Credo che l’arbitro verrà qui con grande serenità. Mourinho ha detto la sua, e non sta a me dire se è giusto o non è giusto, però io mi auguro e sono sicuro che gli arbitri non saranno influenzati da nulla»