La penna degli Altri 04/01/2010 08:32
Mazzoleni: "Rilancio Roma grazie a Toni e all'Uefa di Platini"
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Direttore, il mercato estivo si è chiuso con Zamblera, quello invernale si apertocon Toni. Qualcosa è cambiato?
«Guardi, noi operiamo sempre al limite delle nostre possibilità. Toni è stata una scelta fatta per valorizzare ulteriormente il progetto tecnico. Tenga conto comunque che, ingaggi compresi, negli ultimi due anni abbiamo investito 60 milioni».
Lei tre anni fa ci disse: «La Roma deve porsi lobiettivo di vincere uno scudetto ogni 10 anni». La prossima sarà la stagione del decennale: conferma?
«Veramente uno lo abbiamo già sfiorato due anni fa, ma di sicuro il club ha il dovere ogni anno di lottare per il vertice. Stia certo che, tornando in Champions, gli investimenti saranno adeguati».
Ma cè chi mugugna: Cicinho vorrebbe il cartellino gratis.
«Non se ne parla. I giocatori sono un patrimonio da valorizzare, non da perdere così».
Cè chi ha discusso il contratto di Totti: troppo oneroso?
«Al di là dellaspetto storico e sentimentale, il legame ha dei ritorni dimmagine, di merchandising e di valorizzazione del marchio importanti».
Sopra la Roma, però, cè il macigno dei 400 milioni di debiti con le banche che grava sulla controllante Italpetroli.
«Noi abbiamo la nostra autonomia finanziaria che ci consente di avere i conti a posto».
Ma dal 2004 le trattative per la cessione del club, confermate dai vostri comunicati, sono state serie: Nafta Mosca, Inner Circle-Soros, Fioranelli.
«Non vi ho mai partecipato direttamente, ma non ho mai avuto la sensazione di fine di un ciclo. Secondo me la famiglia Sensi resterà al timone».
Perché cedere la Roma è anche una questione «politica»?
«Certo, la Roma non è unazienda comune, ma un patrimonio collettivo. In questo senso anche chi amministra è attento a ogni sviluppo».
Stadio e polemiche: non sarebbe stato meglio avere prima lok del Comune?
«Abbiamo detto chiaramente che si trattava di un inizio di un percorso condiviso. Ora aspettiamo la legge, ma intanto stiamo lavorando».
Dia una ragione di ottimismo a un tifoso che pensa in grande.
«Le nuove norme che lUefa di Platini sta preparando vanno in direzione dellautofinanziamento. Noi siamo pronti, tanti altri in Europa forse no».
Cioè se varrà la norma: si spende quanto sincassa, vedremo pochi i club al mondo più avanti della Roma. Sarà questa la «democrazia» in tempi dausterity?