La penna degli Altri 02/01/2010 09:43
Luca alla Beckham per il secondo posto
La più ovvia utilizzazione del centravanti è quella già attuata da Lippi quattro anni fa in Germania: Toni unica punta, Totti alle sue spalle, con un centrocampo composto, partendo da destra, da Camoranesi, Gattuso o De Rossi, Pirlo e Perrotta. Quattro giocatori su cinque si trovano nella Roma, che potrebbe dunque schierarsi con Taddei (per Camoranesi), Pizarro (per Pirlo), De Rossi (per Gattuso o per se stesso). Perrotta, Totti e Toni potrebbero rimanere dove si trovavano: una composizione, ricordiamo, che offrì una coppa mondiale.
In questo caso, rimarrebbero fuori, nella versione iniziale, Vucinic, Menez, Baptista, più i giovani e gli esterni. Salterebbe, in un colpo solo, tutto il mercato recente: ecco il principale svantaggio. Che si potrebbe ridurre nel corso delle partite o di partita in partita: cè tanto da giocare e si trova spazio per tutti. A meno che Ranieri non inventi un nuovo modo di giocare: rombo con Totti alle spalle di Toni e Vucinic; oppure quattro attaccanti, con Menez a destra, Vucinic dalla parte opposta, Totti alle spalle di Toni. Per intenderci e secondo numerazioni ormai note: quattro, due, tre, uno. Altra soluzione: Vucinic a sinistra, Perrotta a destra.
Può funzionare, ma una scelta del genere cancellerebbe quanto di buono è stato fatto da Lippi a Duisburg e dintorni e dunque suonerebbe strana. Per Vucinic e Menez, ricordiamo, la Roma si è praticamente svenata: mettendoli a parte, opererebbe un intervento economicamente sbagliato, se non fallimentare.
Per il resto, solo vantaggi, a partire dallentusiasmo che si è creato nella tifoseria. Toni, intanto, costa poco, ossia la Roma non si riduce a chiedere la carità. Diciamo pure che può permetterselo. Toni arriva motivatissimo e, avendo superato le visite mediche, anche in buone condizioni fisiche, dobbiamo credere. La forma non sarà perfetta, ma a quella ci si arriva lavorando. Il fisico di Toni richiede tempo, però il morale è alto e la generosità potrebbe ridurre i tempi.
Sullutilità di Toni non si può discutere. Non è baciato dalla grazia e dalla classe, ma per ciò che deve fare, va bene così: sgraziato, sempre sul punto di cadere o di sbagliare, ma poi utilissimo, freddo, sorprendente, con le lunghissime leve che arrivano ovunque. Se Toni aiuterà la Roma ad arrivare terza o seconda (quarta già lo è), la società avrà raggiunto il suo obbiettivo. Poi dovrà decidere se prolungare o no il rapporto.