La penna degli Altri 11/01/2010 12:58

L´azionariato romanista va all´Europarlamento

Campanile l’ha detto più di una volta: non importa chi sia alla guida della Roma, se i Sensi, Angelini o un altro imprenditore. Continua a credere fermamente nel progetto la Supporters Direct, il trust con sede a Londra che, con la benedizione della Uefa, si occupa di “supportare direttamente” tutte le forme di azionariato popolare nel calcio. Invitato a Natale nei loro uffici inglesi, Campanile ha avuto la possibilità di conoscere anche la realtà dell’, uno dei molteplici modelli di azionariato popolare esistenti. Molteplici, esatto. È proprio su questo che si concentreranno tutti gli sforzi di Campanile e del suo staff nei prossimi tempi: sulla forma giuridica. Una tappa di avvicinamento importante sarà il meeting del 23 febbraio, quando saranno ricevuti a Bruxelles. All’Europarlamento. Nella lettera di invito spedita da Antonia Hagemann, project manager di Supporters Direct Europe, si legge: «Assieme a Ivo Belet (politico belga ed europarlamentare), e con il gentile supporto della Uefa, organizzere o un incontro per celebrare il calcio europeo e l’importante ruolo dei tifosi nella governance del gioco più amato al mondo».

Saranno giorni concitati. Campanile dovrà dividersi tra Bruxelles e Roma, dove il progetto giungerà alla stretta finale. È prevista in quel periodo la conferenza stampa di presentazione. Poi, la Costituente romanista aprirà i lavori per definire, dare corpo, a un’entità normativa nuova in Italia. «Quando dico - spiega Campanile - che vogliamo contribuire a rendere la Roma grande, non mi riferisco solo al lato finanziario. Certo, anche io sogno di prendere Drogba. Mi piace pensare, però, a una struttura che riavvicini la Roma ai suoi tifosi. Immagino un modello che consenta di migliorare i rapporti umani». Magari, consentendo ai romanisti di venire ascoltati. Campanile è già sulla buona strada. Nel suo staff sta collaborando una web agency che sta studiando un sito internet dove far convogliare le richieste, le domande, le esigenze, dei tifosi all’estero. È il bello dell’azionariato popolare. Cosmopolita. E profondamente romanista.