La penna degli Altri 10/01/2010 10:50

La Roma batte un colpo



Ranieri, come annunciato, fa partire il centravanti dall’inizio, ma in porta, all’improvviso, deve riproporre Doni, per l’infortunio mattutino di Julio Sergio, out per un problema muscolare al polpaccio. L’ex titolare, ultima gara il 1° novembre proprio quando cominciò la serie positiva giallorossa, resterà in campo, però, solo una decina di minuti: su lancio centrale di Rigoni, bravo a sfruttare il corridoio lasciato libero dai mediani, il esce dall’area e con la mano destra evita la rete certa di Abbruscato. Fuori Doni, dunque, e anche Vucinic, per permettere l’ingresso di . La Roma, comunque, è già in vantaggio: gol di , di testa anticipando Mantovani e dopo corner di Pizarro nato da un’azione di Toni al ventesimo secondo, respinto oltre il fondo da Yepes.



La rete del capitano, in campo per la prima volta senza maschera, è da difendere e, vista la piega che prende il match, sarà l’obiettivo del gruppo giallorosso sino all’ultimo dei quattro minuti di recupero, impresa raggiunta grazie allo spirito di collaborazione e all’umiltà dei singoli. Il gol di arriva presto, dopo quarantotto secondi, e consente a Ranieri all’undicesimo di blindare la squadra con il
4-4-1, lasciando Toni da solo in avanti. Che, come testimonieranno gli applausi del pubblico quando l’allenatore quasi a fine ripresa lo deve togliere per crampi, non è cosa da poco. Il nuovo centravanti lotta con i due centrali Mandelli e Yepes, entrambi ammoniti, e comunque interrompe ogni azione del Chievo sul nascere.



Se Toni è la sorpresa, Di Carlo e la sua squadra sono la delusione di giornata. Il Chievo, a suo agio solo se deve sfruttare il contropiede, ha una partita intera per rimontare (in tutto, per l’esattezza, ottantacinque minuti: cinque i minuti di recupero dei due tempi), ma l’unica parata del della Roma rimarrà proprio quella al decimo di Doni. respingerà con una mano, nella ripresa, un tiro da fuori di Bentivoglio, garantendo poi sicurezza ai compagni che davanti a lui fanno in pieno il loro dovere. Bravi, a parte la dormita inizale, soprattutto i due centrali Burdisso e Juan, il primo granitico nel corpo a corpo e l’altro superlativo nell’anticipo.

La Roma, nonostante l’inferiorità numerica, ha le sue chances. Taddei, finalmente al top, sbaglia piede sul cross di Riise e appoggia fuori di sinistro a un metro dal secondo palo. Toni aspetta a buttarsi sulla fucilata di Riise che si trasforma in un’occasione davanti alla porta. Anche Cassetti, a metà del secondo tempo, ha sul sinistro e vicinissimo alla linea di porta, stavolta su pennellata di Taddei, il tocco facile per il due a zero, ma cade sul più bello e liscia il pallone. Il raddoppio, comunque, lo fallisce Pizarro all’undicesimo, quando non concede il bis di Cagliari e si fa parare, dal dischetto degli undici metri, il tiro a mezz’altezza da Sorrentino, deviazione in angolo. A conquistare il rigore, ovviamente Toni, partito sotto la Tevere, dopo la difesa di forza del pallone, e strattonato in area da Mandelli, già ammonito.

Sbaglia Mazzoleni a non punirlo con il secondo giallo. Non a caso Di Carlo più avanti sostituirà il centrale per non finire la gara in dieci uomini come la Roma. Che, senza sentire la fatica di tre giorni prima in Sardegna, chiude la gara senza soffrire e con la determinazione chiesta dal tecnico, costretto a far uscire al ventesimo anche , dolorante al collo del piede , dentro Brighi. Nel finale, fuori Toni e al suo posto Baptista, prima fischiato e più avanti applaudito per come difende palla, aiutando la Roma a riprendersi per una notte il quarto posto.