La penna degli Altri 28/01/2010 09:35
Il sogno scudetto? No, voliamo basso. Però...
![](https://m.laroma24.it/IMG/AS ROMA/RANIERI/BIG-claudio_ranieri.jpg)
Però, fino a qualche tempo fa anche il Milan sembrava irraggiungibile. E invece, la Roma è lì e gli soffia sul collo. La Juve sembrava di un altro campionato: difatti lo è, ma in senso inverso. Cosa potrà succedere quando ritornerà la Champions League con le sue sfide tremendiste, con le sue fatiche, le sue trasferte e il peso dei suoi risultati? Oggi il ruolino di marcia è diventato quello giusto, la squadra di Ranieri ha guadagnato punti su tutte le grandi del campionato - qualcuna lha addirittura seppellita -, e sta viaggiando a velocità doppia rispetto allanno scorso.
In fondo, forse aveva ragione Mourinho, quando aveva detto che «la Roma è una formazione piena di ottimi giocatori. Ha il miglior centrocampo dItalia (e la difesa, con Juan e Mexes, e lattacco con Totti, non è che sono
proprio da buttare, ndr), e lo sanno tutti che noi avremmo voluto avere un mucchio di suoi elementi». Lo diceva quando la Roma andava a prendere sberle dappertutto, e sembrava solo una provocazione. Rilette oggi, invece, quelle parole paiono acquisire un altro senso. Oggi, per di più, ci sono giocatori forti e idee nuove.
«Per come lo vedo io, il calcio, i ragazzi hanno fatto un ottimo cambiamento», attesta Ranieri. Cambiando tutto, sono cambiati anche i risultati. E allora perché non sognare? Forse proprio per questo, perché le vittorie sono venute dopo aver cambiato le teste, dopo aver rivoluzionato il modo di intendere le partite, e dopo aver abolito tutti i proclami e abbassato i toni. Low profile in stile Ranieri (non lo accusavano per questo quandera alla Juve? Difatti, adesso sè visto: hanno alzato il profilo e abbassato un po il rendimento. Contenti loro). In qualche modo, lha spiegato bene lui stesso, subito dopo la vittoria di Coppa Italia sul Catania: «Lentusiasmo aiuta, i giocatori corrono, pressano, si aiutano in campo. Volevo una squadra equilibrata, perché quando io affrontavo la Roma
la facevo venire avanti e poi la battevo perché la trovavo sempre scoperta dietro. Ora abbiamo acquisito sicurezza. I ragazzi avevano perso autostima. Ho cercato di isolarli, non farli pensare più solo a giocare bene. Che non significa fare solo il colpo di tacco».
Ecco, per come lo vede lui, il calcio, appunto, «i ragazzi hanno fatto un ottimo cambiamento». Conviene a questo punto alzare lasticella? Conviene cominciare a pensare in grande, farsi venire in testa lidea pazza dello scudetto? Beh, la risposta è persino un po scontata: diciamo che non conviene, che non si fa, che non si tradisce così tutto il low profile che ci ha portato così bene fino adesso.
Diciamo che dobbiamo continuare a volare basso, che a stare umili e coperti forse non siamo proprio abituati, ma visto che qualche soddisfazione ce la togliamo, possiamo pure fare i bravi. Diciamo che se uno lo chiedesse a Ranieri, lui si arrabbierebbe, e oggi sinceramente chi è quel verme che avrebbe voglia di far arrabbiare Ranieri? Diciamo così. Poi se uno volesse sapere come va a finire veramente, mai dire mai. SPQR. Sono pazzi questi romani.