La penna degli Altri 23/01/2010 11:48
Il mio sogno ricorrente

Juventus-Roma, classifica a parte, non è mai una partita come tutte le altre, i giallorossi hanno due "nemici" storici: la Lazio, perché rappresenta l'esatto contrario di chi si identifica col nome e con i colori di questa città, e la Juve perchè rappresenta storicamente la filosofia del vincere a tutti i costi e con qualsiasi mezzo, quindi anche in modo illecito.
In questo senso niente è stato più rappresentativo di quell'immenso striscione esposto dagli stessi tifosi bianconeri ai tempi di Calciopoli: "Il fine giustifica i mezzi". Bravi ragazzi, tutti fans di Niccolò Machiavelli! Peccato che il filosofo fiorentino intendeva dire che i mezzi usati devono comunque essere moralmente validi. Dicevo di Roma-Juve e della sua impossibilità di essere una partita normale. Anche questo fa parte del Dna del calcio, e se non c'è uno scudetto da contendere e neppure una coppa da vincere (attenzione, il 5 maggio in palio potrebbe esserci una Stella d'Argento) c'è sempre qualche cosa che riesce a rendere questa gara diversa dalle altre.
Chi di noi, il 29 agosto scorso, esattamente un girone fa, alla vigilia della partita di andata avrebbe potuto immaginare le repentine dimissioni di Spalletti? Chi pensava che Ranieri sarebbe stato il suo sostituto? E chi mai avrebbe potuto pronosticare, con la Juve prima a punteggio pieno e la Roma ultima a quota zero, che proprio prima del match di ritorno ci sarebbe stato il fatidico sorpasso? Ranieri è stato bravissimo a mascherare il suo stato d'animo, cercando di separare i propri sentimenti (ed i legittimi risentimenti) da quello che è il lavoro, ma ditemi chi, al suo posto, non godrebbe come un matto se la squadra che ti ha esonerato fa molto meno bene di quanto ha fatto con te, e quella che stai allenando va nettamente meglio della stagione precedente?
Stasera, entrando in campo, possiamo quindi immaginare tutte le emozioni di Mister Claudio, che saranno inevitabilmente anche le nostre. Che bello sarebbe dare alla Juve il colpo di grazia! Ma con quale squadra? Sì, perché l'infermeria che si è miracolosamente svuotata ha creato problemi di abbondanza che in casa romanista sono sempre stati sconosciuti. Tutti abili ed arruolati, quindi, con l'imbarazzo della scelta per un tecnico combattuto tra il confermare una squadra in salute che sta andando a mille o stravolgere la formazione e (soprattutto) un modulo vincente per far posto ai due giocatori più prestigiosi della rosa, reduci però da infortuni.
Sinceramente non vorrei trovarmi al suo posto e, ancora meno, vorrei trovarmi al posto di Totti e De Rossi perché, malgrado tutta la comprensione e l'affetto del mondo, sono certo che se le cose non dovessero
andare bene (tocchiamo ferro) troveremmo sicuramente più di una persona pronta a dare proprio al loro ingresso la responsabilità di un meccanismo inceppato. Ci vuole calma, quindi. Ci vuole sangue freddo. Ma se noi fossimo capaci di atteggiamenti del genere, allora non saremmo tifosi romanisti.
Aspettiamo stasera, quindi, consapevoli che il vero pericolo non sarà tanto la Juve (comunque pericolosa perché belva ferita), ma la Roma stessa, che nella sua storia recente e passata ha sempre (purtroppo) saputo far risorgere tutte squadre affrontate in fase di coma avanzato. Forza ragazzi, abbattiamo questo ennesimo tabù per volare verso una stagione che potrebbe riservarci sorprese inimmaginabili soltanto qualche tempo fa. Vincere sarebbe come aggiungere un'altra splendida pagina al libro dei ricordi più belli.