La penna degli Altri 30/01/2010 09:29

I nostri tanti sogni. E i nostri mille dubbi

Le domande circolavano (almeno le prime due) già prima della vittoria in Coppa Italia, e si badi bene, non si tratta di sfiducia, né di scaramanzia. La squadra è forte, solida e ha sviluppato notevole autostima, ma qualche nube aleggia, per ora non ci fanno paura ma è giusto segnalarla. Il timore per il match di domani, (insieme alle altre ombre pallide della settimana) può sembrare eccessivo, ma rientra alla perfezione nei nostri tipici processi emotivi: euforia e tormenti che si toccano.

Il dito che fiora il cielo, lo scudetto che diventa parola non così impronunciabile, le rivali in che ci inseguono, tutto benissimo, insomma, ma, neanche il tempo di dirsi illusi e spunta qualche piccola paura, sensazioni, niente di più. Normalmente il meccanismo non si aziona così rapidamente, ma questa settimana, pure positiva (la vittoria col Catania, niente affatto scontata), ha accelerato il passaggio repentino dalle nuvole alla terra ferma. La situazione infortunati non è drammatica come nella scorsa stagione, ma neanche così perfetta, specie in attacco, con Toni fuori uso e in panchina (forse).

Altro elemento di instabilità, almeno potenziale, è il mercato di riparazione (rigorosamente “in uscita”), con almeno sei giocatori perennemente in procinto di accasarsi altrove, ma che poi ricompaiono inseriti nella probabile formazione di domani. Si aggiunga l’eterno dibattito sulla vera natura calcistica e umana di Jérémy Menez. I suoi dribbling spesso inutili, le sue tristezze a lungo analizzate e le nostre perplessità, espresse anche in questi giorni sulle colonne di questo giornale, aggiungono quelle ombre a ciel sereno che speriamo di vedere diradate domani alle cinque. Non siamo matti, non serve spiegare queste sensazioni con studi sul comportamento delle masse, né scomodare sociologi della comunicazione: il fatto piuttosto è che ne abbiamo viste troppe in tanti anni di onorata carriera giallorossa. Di Ranieri ci fidiamo, della grinta che mostra la squadra anche, dell’arbitro Baracani di Firenze ci proviamo, ma della fortuna proprio no. Quindi occhio al Siena, occhio a noi stessi.