La penna degli Altri 23/01/2010 09:28
Ferrara: «Mai gufato Claudio»
Punzecchiato ripetutamente sullargomento il tecnico juventino è stato chiaro: «Non devo chiarire nulla domani con lui, lo saluterò cordialmente perché abbiamo un rapporto di stima. E stato anche il mio allenatore al Napoli». Ferrara sa che quella di stasera potrebbe essere la sua ultima chance per rimanere sulla panchina bianconera e, per preparare al meglio questo appuntamento, ha fatto svolgere gli allenamenti a porte chiuse per tutta la settimana, come non accade mai a Vinovo: «E stata una mia precisa scelta, fatta per non dare vantaggi agli avversari e per dare più tranquillità alla squadra».
Per quanto riguarda lundici che sfiderà la Roma, Ferrara ha svelato più di qualche carta in tavola: «Sissoko è recuperato, ha giocato due partite in Coppa dAfrica e ha fatto due buoni allenamenti con noi. Candreva ha dimostrato di avere delle buone qualità e può giocare in tutti i ruoli del centrocampo. Lho provato da interno. In attacco gioca Amauri». Vista lemergenza continua (Iaquinta, Trezeguet, Camoranesi, Giovinco, Poulsen e Caceres sono infortunati, Felipe Melo è squalificato) la formazione è presto fatta: davanti a Buffon giocheranno Grygera, Cannavaro, Chiellini e Grosso. A centrocampo molto probabilmente esordirà Candreva (in lizza con Salihamidzic come interno destro) con Sissoko e Marchisio che dovranno correre anche per un tridente molto offensivo, costituito da Diego, Amauri e Del Piero.
Parlando degli avversari giallorossi ha riconosciuto: «La Roma è in un ottimo momento, vengono da dieci risultati utili. Speriamo di interrompere la loro striscia positiva e la nostra negativa». Ferrara poi entra da vero difensore quale è stato sullargomento tifosi: «E vero ci sono stati cori offensivi, ma ci sono in ogni stadio dItalia e spero che si faccia attenzione ovunque, non solo a Torino». Lultima battuta è su Totti ai Mondiali: «Non lo so (e lo dice mentre ride, ndr) perché non so come la pensa Totti. Potrei dire qualsiasi cosa, ma non ve lo dico».
Bianconero da quasi cinque stagioni, Giorgio Chiellini sette anni fa fu molto vicino a vestire la maglia della Roma. Cresciuto nel Livorno, col quale debuttò anche tra i professionisti, il club di Piazzale Dino Viola ne rilevò metà cartellino dagli amaranto allinizio del torneo 2003/04. Samuel era appena andato via, cera lintenzione di ringiovanire il reparto senza spendere cifre folli e proprio queste esigenze spinsero la dirigenza (e il tecnico Capello) a scommettere sul promettente centrale classe 84. Anche sacrificando un portiere di prospettiva come Marco Amelia, ceduto alla società toscana a titolo definitivo. Con lintesa tuttavia di lasciare lallora diciannovenne Giorgio ancora un anno a maturare in riva al Tirreno. In ogni caso, Chiellini nella Capitale non arrivò mai: tra il niet dei russi e le gravi difficoltà.