La penna degli Altri 31/01/2010 09:12

Effetto Riise: la Roma ci prova ancora

Da Siena al Siena Lo ha fatto almeno due volte: la prima a settembre proprio all’andata contro il Siena, il giorno in cui Ranieri esordiva sulla panchina giallorossa; la seconda sabato con la , quando ha definitivamente mandato in orbita la Roma. Fateci caso: sempre partite concluse 1-2, giallorossi sotto e poi in rimonta, col sigillo di Riise nei minuti finali. E proprio grazie a una sua punizione vincente, all’andata, cominciò la cavalcata vincente di Claudio Ranieri.

EMERGENZA ATTACCO Oggi alla Roma servirebbe davvero qualche gol, visto che l’attacco è aiminimi termini. Fuori Toni, fuori , fuori Menez e, a sorpresa, fuori anche Vucinic. «Non mi era mai successo— ha detto infatti Ranieri —, per questo mi aspetto una partita tirata, difficilissima».

La voglia matta Ma questo non frena le ambizioni di Riise. «Il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro— ha detto pochi giorni fa il norvegese —. Il secondo posto sarebbe un sogno, ma per ora puntiamo alla zona . E alla vittoria in Coppa Italia e in Europa League. Se continuiamo così ce la possiamo fare. Per quello che mi riguarda, io gioco sempre al massimo e i tifosi l’hanno riconosciuto, per questo mi acclamano spesso quando gioco. È vero, gioco sempre, sono stanco ma recupero presto e quando le cose girano per il verso giusto è più facile. Mi piace la Roma e la à, io voglio vincere e giocare altri quattro o cinque anni qui».



MONTALI AVVISA
La carica del norvegese in qualche modo ha contagiato l’universo giallorosso, per questo il coordinatore Gian Paolo Montali avverte: «Questa col Siena è una partita importante e invece si è parlato di mercato, di cento cose e mai dell’avversario — ha spiegato —. È una squadra disperata, alla ricerca di punti. Dovremo essere bravissimi, avere la giusta tensione. Se non l’avremo, dal primo giocatore all’ultimo magazziniere, non vinceremo. Occorrerà la partita perfetta, perché abbiamo assenze importanti». Servirebbe che tutti avessero lo spirito di Riise. «John la manifesta di più, ma ce l’hanno tutti. D’altronde le grandi squadre fanno la differenza in queste situazioni». Proprio vero. E Riise, scuola Liverpool, sarebbe pronto a giurarlo.