A pensarci bene poi Antonello è talmente romano e romanista che potrebbe anche stare in silenzio sul palco e

trasuderebbe lo stesso romanità. Fin qui, è magia. Sabato

sarà in concerto a Torino e salirà sul palco dell’Auditorium

Giovanni Agnelli al Lingotto.

Attaccherà in contemporanea con la sfida delle sfide, la classica degli anni Ottanta, quelli in cui lui macinava hit da classifica, quelli della sua esplosione, di "Circo Massimo" e di "Cuore". Sarà Juventus-Roma.

E da qui in poi, è sempre magia, ma diventa anche il cuore che sfida. Una sorta di doppio incontro, sul campo e sul palco. Alla Fai, il Fondo Ambiente Italiano, per il quale Venditti si esibirà (per sostenere la Fondazione nella sua opera di tutela e valorizzazione dell’arte, della natura e del paesaggio italiani) non avevano minimamente preso in considerazione il doppio incontro. E manco a dirlo, fra l’Auditorium Giovanni Agnelli e l’Olimpico (sì, è vero di Olimpico ce n’è uno solo) ci sono neanche quattro chilometri. Quindi, è chiaro, non ci sarà bisogno neanche della radiolina sotto al pianoforte, basterà che Antonello tenda l’orecchio e ascolti l’ovazione che i nostri tifosi tributeranno ai giallorossi.

Con pezzi del calibro di “Roma capoccia”, “Sara”, “Ci vorrebbe un amico”, “Ricordati di me” Antonello è certezza che uscità vincitore dal "catino" del Lingotto, scaramanzia vuole invece che nulla si dica sul risultato di Juventus-Roma. Ma quando c’è di mezzo il cuore, la favola è sempre in agguato.