La penna degli Altri 15/01/2010 09:42

E' il giorno di Baptista

Pradè (nel capoluogo lombardo già da ieri per avviare i contatti e per i primi appuntamenti), Rosella Sensi da una parte, Branca e Moratti dall’altra, gli attori protagonisti.

Tutto facile, sembra: la volontà della Roma che coincide con quella dell’Inter, il giocatore è contento del trasferimento e in più c’è Burdisso che nella capitale sta bene e restarci non gli crea problemi, anzi. Ieri Pradè, Montali e Conti hanno parlato a Trigoria proprio con il difensore argentino. Gli hanno chiesto quali fossero le sue intenzioni.

Il calciatore si è detto disponibile a restare a titolo definitivo, ovvio ci sarà un prolungamento del contratto. Lui è molto legato a Moratti e all’Inter ma a Roma sta bene e soprattutto ha trovato una continuità di rendimento, mai avuta a Milano. Da discutere, per concludere la trattativa, il conguaglio con l’Inter. Moratti non ha intenzione di sborsare troppi soldi. Due milioni di euro per J. Baptista (per ora), più il cartellino di Burdisso, che tra l’altro lo vuole anche Mancini al .

 

Oggi a margine del consiglio di Lega (né prima né durante, più facile dopo), Rosella e Pradè vedranno i dirigenti dell’Inter. Magari per definire l’accordo e quel conguaglio di cui sopra. Può essere il giorno giusto, forse non della chiusura definitiva ma quasi. O comunque tutto lascia pensare che prima o poi la cosa si farà. Presto o tardi: Mourinho spinge per avere il brasiliano già per il derby, Ranieri un po’ meno. «Lavoriamo per chiudere entro fine mese», sostiene Alessandro Lucci, manager della Bestia, in attesa di andare a parlare con l’Inter, già in giornata, per l’ingaggio del suo assistito. Cosa per altro semplice, visto che Moratti problemi di soldi non ne ha.

Lucci poi, sbrigata la questione J. Baptista, partirà per il Brasile per risolvere la grana Azevedo (è il manager anche dell’esterno). L’Atletico Paranaense sta giocando troppo con il prezzo: vuole due milioni e mezzo subito. La Roma spera invece spezzarli in due parti: trecentomila euro subito per il prestito oneroso, 1 milione e 700 mila a giugno per il cartellino. Niente. Almeno per ora. Ma l’impressione è che alla fine la questione verrà risolta.

Okaka lunedì si trasferirà a Londra, sponda Fulham. Sei mesi. La squadra inglese ha un’opzione per rinnovare il prestito per un altro anno. E’ una sorta di priorità concessa agli inglesi, qualora la Roma dovesse decidere di non farlo tornare subito nella capitale. Il giocatore ieri ha ascoltato i consigli di Vincenzo Montella che al Fulham è stato e Londra la conosce bene. Parola da attaccante ad attaccante.

 

Cerci per il momento resta nella capitale, nonostante le lusinghe di Ventura, tecnico del Bari. «E’ un giocatore importante, speriamo venga da noi», ha confermato l’allenatore dei pugliesi. Ma Alessio ha rifiutato il rinnovo del contratto e al momento è difficile prevedere una sua partenza. C’è un ancora di salvezza: prolungare di un anno, così lui può giocare nel Bari e la Roma avrebbe più tempo per pensare al rinnovo importante come chiede Berti, il suo procuratore. Se alla fine Cerci dovesse andare via, la Roma andrebbe a prendere un attaccante esterno, possibilmente a zero euro. Un nome spendibile è Di Michele. Spendibile, ma fino a un certo punto.

Jean-Pierre Bernès, agente di Jérémy Menez, ha parlato a La Provence della presunta trattativa tra Roma e Marsiglia per il fantasista francese. Escludendo ogni possibilità di un suo trasferimento: «Non c’è stata la minima intesa, la minima contrattazione per Jérémy. L’Olympique non ha mostrato alcun interesse. In ogni caso i dirigenti non mi hanno contatto per una soluzione definitiva con il giocatore». Anche perché, se parte Baptista, dove va Menez?

 

Salernitana e Grosseto su Esposito. Più Grosseto che Salernitana. Il Torino sembra aver mollato la presa. Su Artur c’è il Wisla Cracovia, ma il brasiliano non è affatto convinto. Meglio fare il quarto alla Roma? Sarà.