La penna degli Altri 24/01/2010 10:21
E alla fine la Roma Riise
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Decisivi, sin dallinizio, gli episodi. Alla fine è la Juve a sbagliare di più, in particolare in difesa. Ranieri, escludendo in partenza la formula con i tre attaccanti, sceglie quello che secondo lui, tra Toni e Totti, sta meglio. Titolare è il primo, ma la partita del centravanti, nel 4-3-1-2 iniziale, dura poco più di due minuti. Si ferma, toccandosi il polpaccio sinistro. E fatica anche a camminare. Tocca al capitano, unico giallorosso a rinunciare al riscaldamento nel prepartita. Lo fa per cinque minuti a bordo campo e la Roma resta in dieci per cinque minuti, sino allottavo. Dalla panchina dicono a Totti di non forzare subito, di aspettare una decina di minuti: la temperatura è sotto lo zero, a fine gara sarà meno sei. Toni rientra negli spogliatoi: la prima diagnosi è lesione al gemello. Una ricaduta dopo i problemi accusati in settimana. Oggi gli accertamenti per capire lentità dellinortunio: rischia di star fuori almeno un mese.
Il cambio forzato psicologicamente frena la Roma che adesso deve sistemarsi meglio sul terreno di gioco. Ranieri, a metà tempo, allarga Perrotta a sinistra, per un classico 4-4-2. Totti lentamente entra nel vivo del gioco e cerca spesso Vucinic in profondità. La Juve alza quasi a centrocampo la sua linea difensiva. Ma nel rombo di Ferrara è prezioso il rientro di Sissoko da centrale per la fisicità e per il lavoro sporco. Ai suoi lati, a destra Salihamidzic, abbastanza disordinato, e a sinistra Marchisio. Diego inizia benino dietro a Del Piero e Amauri, poi scompare. In difesa cè Legrottaglie accanto a Chiellini: Cannavaro, con la mascherina per lintervento al naso, è in panchina. Avvicendamento mirato alla presenza di Toni. La partita nella prima parte è poco spettacolare. Scarseggiano le occasioni, perchè le squadre puntano ad annullarsi. La Roma ha una chance con Vucinic che di sinistro calcia sullesterno della rete, la Juve tre, tutte di testa, con Amauri, Legrottaglie e Del Piero, con palla sempre sul fondo. Insomma sino allintervallo nessuna conclusione nello specchio.
La Roma parte nella ripresa con più aggressività, ma al settimo si ritrova in svantaggio. Del Piero, decentrato a sinistra nellarea giallorossa, è in fuorigioco, ma la palla gli arriva da Juan che nellazione anticipa Amauri e involontariamente serve proprio il capitano bianconero. Gol regolare, dunque, e straordinario, il primo di Del Piero in questo campionato, con palla calciata al volo nellangolo più lontano. La reazione giallorossa è immediata. Chiellini sbaglia in appoggio, Pizarro imbuca in area per Taddei che si accentra palla al piede, ma Grosso, saltato, trattiene il brasiliano per la maglia, facendolo cadere. Tagliavento assegna il rigore, trasformato al minuto ventitre da Totti che torna a segnare dopo due mesi e finalmente ci riesce a Torino contro la Juve, nono gol allamico Buffon, sua vittima preferita. E zittisce lunica curva aperta ai tifosi juventini che lo stanno insultando già dal primo tempo.
Dietro Juan si divora Amauri, in mezzo Pizarro è chic e al tempo stesso tostissimo. Davanti cè il capitano, ventuno reti in questa stagione: smista palloni deliziosi di prima, cercando Taddei e Vucinic. Ferrara prova a vincere e fa debuttare Candreva, togliendo Grygera e passando al 3-4-1-2. Ma un contropiede della Roma diventa fatale per il tecnico bianconero: Taddei lancia Riise che si presenta davanti a Buffon e lo supera. Il portiere lo atterra fuori area e riceve il rosso. Fuori Del Piero, furioso, per fare entrare Manninger al trentanovesimo. La Juve in dieci sta per alzare bandiera bianca. Nel recupero il sorpasso giallorosso (ultimo successo in trasferta a Bergamo il 29 novembre). Pizarro ruba, a centrocampo, il pallone a Diego con unentrata in scivolata e cambia gioco da destra verso sinistra. Pennelllata dautore sulla testa di Riise che, decisivo per concentrazione e determinazione nel finale di partita, incrocia di testa ale spalle di Manninger e va a finire la corsa sino al settore dove cantano più di duemila tifosi romanisti per il successo atteso quasi nove anni.