La penna degli Altri 20/01/2010 09:06
E amico di De Rossi, Totti ci scherza, Mexes lo carica
Toni, infatti, fin dal giorno che ha messo piede a Trigoria, ha conquistato tutti. Per primi i dirigenti e lallenatore, conquistati dal fatto che il primo dellanno fosse già in campo ad allenarsi.
E poi i compagni di squadra, colpiti anche loro dalla professionalità del numero 30. Ma non solo. Che Toni fosse un tipo disponibile e sempre pronto alla battuta lo sapevano Totti, De Rossi e Perrotta, campioni del Mondo con lui a Berlino (Luca, per ricordare quella data, ha anche un tatuaggio sul braccio con la scritta Berlino 2006 e 4 stelle sotto), ma adesso lhanno scoperto anche tutti gli altri.
Il Capitano, in particolare, fin da subito si è divertito a scherzare con lui: il primo incontro da romanisti è avvenuto a Trigoria, Francesco era sul lettino a fare i massaggi e ha detto a Luca: «Sei venuto a prende pure tu un po de botte?». E poi, da lì, cè stato uno scambio di battute che era, e resterà, riservato.
Lo stesso si può dire per De Rossi, il vero Cicerone di Toni in questi primi giorni romani. Anche il rapporto con gli altri, come detto, è ottimo: Pizarro stravede per lui, lo stesso si può dire di Mexes con cui scherza spesso in allenamento e che domenica, dalla panchina, faceva un gran tifo (con tanto di "carezze" in testa al 90). Altro compagno di battute è Vucinic, lautore dei due assist che hanno permesso a Toni di realizzare la prima doppietta in giallorosso, mentre con Burdisso ricorda i tempi in cui erano avversari con largentino, spesso costretto al fallo per farmarlo, che appena arrivato gli ha detto: «E meno male che adesso giochi con me, così non ti devo più prendere a cazzotti».
Che Toni poi sia molto amato negli spogliatoi, lo dimostra anche un episodio che lo vide protagonista con Ribery ai tempi del Bayern. I due erano sotto la doccia e Luca gli fece vedere il tatuaggio che celebrava la coppa del Mondo. Il francese, che conosce appena qualche parola di italiano, gli rispose: «Luca, vai a ca....are». E
giù risate, con i tedeschi che non capivano ma si adeguavano.
A Mexes, invece, questo gesto Luca non lha mai fatto, anche perché in fondo Philippe più che francese è trasteverino. Non a caso domenica pomeriggio, prima di entrare in campo, è stato suo lultimo incoraggiamento: «Daje Luca daje».