La penna degli Altri 16/01/2010 09:24

Due piedoni intermittenti

Certo è che quando tra anni e anni racconterò ai miei nipotini chi era Julio Baptista, dirò loro che stop così io, in vita mia, non li avevo mai visti. Che cosa dirò di altro? Beh, non molto. Un brasiliano gentile. Forte come Hulk dopo la trasformazione, buono come una pagnottella calda, con i piedi a intermittenza: oggi geniali rete in mezza rovesciata con il Torino, terzo gol al ), domani inguardabili (quasi tutte le altre partite).

L’uomo però è così. Così come? Non lo so, non lo sa nessuno. Lui è l’enigma irrisolto, la stele di Rosetta prima del viaggio napoleonico, l’indecifrabile argomento di molte conversazioni calcistiche. E’ stato capocannoniere della Liga, e poi però ci ha fatto perdere il passaggio ai quarti di (ricordate? Sotto porta? la squadra a pezzi, lui cavallone svagato che inciampa su di sè, buttando fuori una palla che 999 volte su mille è già dentro... E quindi tutti a casa). Insomma, più che un calciatore, un Sudoku. Da risolvere, da guardare con curiosità. Forse l’enigma verrà sciolto a Milano, anche se onestamente non credo. Mi ricordo solo l’aspettativa di certi tifosi, quando nell’estate di due anni fa vennero annunciati gli acquisti di due calciatori: Loria e Baptista. “Le partite le vinceremo nel tunnel andando in campo: gli avversari guarderanno quei due, e forse si arrenderanno prima di cominciare...”. Insomma, non è andata esattamente così.