La penna degli Altri 24/01/2010 14:18

Dieci ore in viaggio con una certezza: " Comunque ho visto la Roma"

Storie di Roma, ce ne sarebbero a migliaia da raccontare sul pullman mentre la signora Cinzia distribuisce l’ottimo ciambellone al cioccolato, sul televisore scorrono le immagini del Marchese del Grillo, e qualche coro qua e là parte lungo i chilometri dell’autostrada. Discorsi tecnici se ne fanno pochi, tranne quando è il momento della lettura dei giornali: padre e figlio sono ben forniti, con Romanista, Messaggero, Corriere dello Sport, Gazzetta e Repubblica. Guardano le formazioni, leggono le dichiarazioni e commentano. Inevitabile parte il dibattito (per la precisione all’altezza di Fabro) tra tridente sì e tridente no. La maggior prte vorrebbe le tre punte in campo, ma tutti ritengono he Ranieri non le schiererà e che a farne le spese sarà Toni. i pranza a La Spezia, sotto uno splendido sole, dove i incontrano altri tifosi: partono altri cori, con tanti saluti i tifosi della e anche a quelli della Samp, visto he, in fondo, siamo in Liguria. Si riparte, l’allegria inizia lasciare spazio all’ansia pre partita: dal tridente si assa all’arbitro «che te guarda se ce fa piange» e poi a iego, «che l’unica partita buona l’ha fatta contro di oi». I chilometri continuano a scorrere e tra le montagne nnevate che fanno compagnia si arriva a Torino, direzione limpico (l’altro). Si tifa, i canta, si soffre. Consapevoli he, comunque andrà, ne sarà valsa la pena.