La penna degli Altri 07/01/2010 11:32

Cicinho: «Al San Paolo 10 volte più felice»

quella a 'Globoesporte', il brasiliano rilascia un’altra intervista. E pure questa è destinata a suscitare un altro vespaio di polemiche. Il difensore si sfoga con il 'Blog do Boleiro' poco prima di imbarcarsi sull’aereo per Cagliari, martedì. Complice il fuso orario, le parole di Cicinho sono state rilanciate da tutti i media brasiliani solo ieri.

Dice di essere triste, Cicinho. Vuole il San Paolo. E solo il San Paolo. «Non tornerei a giocare per un altro club, lì (in Brasile, ndr)». Cicero non nomina mai Ranieri. Lo definisce prima o homem, "l’uomo". E poi addirittura o

cara. Cioè, "il tizio". «Vedremo se quell’uomo mi farà giocare, questa volta». Ovvero, a Cagliari. «Mi sono allenato

bene e il tizio non mi ha mai dato la possibilità di giocare».
Cicinho conferma di aver chiesto a Montali la separazione. «Ne abbiamo parlato e lui mi ha chiesto se volevo davvero andarmene. Gli ho detto di sì. Allora, loro (i dirigenti della Roma, ndr)mi hanno risposto di chiamare il mio procuratore per discuterne». A conferma della sua determinazione, Cicinho svela un aneddoto privato: «Mia moglie Mirala ha passato a Pradòpolis il Natale e, il 29, le ho chiesto di restare. Chissà se non ha già trovato casa a San Paolo». L’esterno attende Pradè per accelerare il trasferimento: «Siccome mercoledì (ieri, ndr) dobbiamo giocare col Cagliari, credo che la riunione sarà rimandata a giovedì». A oggi, dunque. «Vediamo cosa diranno». Il brasiliano vuole una maglia da titolare anche per andare ai Mondiali: «Ci credo ancora. Dunga non ha chiuso il gruppo».

AZEVEDO Se Cicinho è sempre più lontano, Márcio Gonzaga de Azevedo, o più semplicemente Márcio Azevedo, laterale sinistro ventitreenne dell’Atletico Paranaense, è sempre più vicino. Ieri, Montali ha ammesso che il mercato non è finito con Toni: «Ci stiamo guardando intorno. Restiamo a vedere che succede. Se capiteranno occasioni importanti, le coglieremo». Dovrebbe arrivare in prestito. Quando a 'Sky' Mangiante dà quasi per fatta l’intesa per il brasiliano («lunedì si chiude»), Montali è lì con lui. E non smentisce. Salvo aggiungere, in extremis, un «ma abbiamo anche Tonetto».