La penna degli Altri 16/01/2010 10:00
Chiusa la curva per Juve-Roma
Motivo della decisione come si legge sul sito della Lega Calcio - il fatto che « al rientro delle squadre negli spogliatoi per l'intervallo, sostenitori bianconeri indirizzavano a un calciatore tesserato per altra Società (Balotelli, ndr) un coro costituente espressione di discriminazione razziale ». A quello ne sono seguiti altri.
Il giudice Tosel ha preso in considerazione « la specifica e reiterata recidività » , ma sullentità della sanzione hanno influito anche circostanze esimenti: « La non reiterazione nel corso della gara del comportamento discriminatorio, la sua riferibilità esclusiva a uno specifico settore dello stadio e la concreta cooperazione offerta dalla Società alle forze dell'ordine a fini preventivi e dissuasivi ». Così, a differenza di quanto accaduto la scorsa primavera quando la Juve fu costretta a giocare a porte chiuse la partita contro l'Atalanta, il settore punito sarà soltanto uno. La Juventus, evidentemente stufa di certi comportamenti da parte di alcuni suoi sostenitori, ha annunciato che non farà ricorso.
Contro la Roma, quindi, i gruppi di ultras che abitano la curva Sud dovranno stare a casa o provare a entrare in altri settori: difficilmente potranno però spostarsi in curva Nord, vuoi perché quel settore è quasi interamente esaurito in abbonamento e vuoi perché già occupato un altro gruppo organizzato. Tornando alla partita contro il Napoli, non va poi dimenticato, che anche i partenopei si sono resi protagonisti di lanci di bombe carta - ricambiate - e di sassaiole contro gli steward.
« Negli ultimi mesi abbiamo già attivato misure importanti - ha commentato il presidente Blanc - ma forse è arrivato il momento in cui lintero movimento calcio si dia una mano. Si tratta di un problema grave in tanti stadi italiani, non solo a Torino. Il sistema calcio deve quindi prendere le giuste misure per risolverlo e, forse, il fatto che polizia e carabinieri siano fuori dagli stadi non aiuta: con lausilio di Lega Calcio e Governo, bisognerà ripensare anche a questo. Le norme attuali non bastano. Come Juventus, ci incontreremo di nuovo con le autorità cittadine per vedere cosa si può fare per lottare contro la violenza e il razzismo » .
Balotelli venne preso di mira una prima volta il 18 aprile scorso durante lo scontro diretto con l'Inter e, dopo i vari gradi di giudizio, la Juventus dovette giocare a porte chiuse il match contro l'Atalanta del 17 maggio. Da quel momento la società ha sempre fatto leggere allo stadio messaggi inequivocabili contro il razzismo: addirittura, a Bordeaux, erano stati Buffon ( omaggiato in alcuni cori del titolo di « camerata ») e il ds Secco a recarsi sotto lo spicchio riservato ai tifosi bianconeri per invitarli a smetterla. Resta da vedere adesso quel che davvero accadrà fuori e dentro l'Olimpico sabato prossimo: tra l'altro, alle 17.30 dello stesso giorno, alcuni tifosi della curva Sud avevano già annunciato una marcia di protesta contro la società. Con tanto di candela, «per rendere il momento più suggestivo » .