La penna degli Altri 16/01/2010 09:49

«C’è un’aria nuova. Voglio il quarto posto»

vogliono la zona e per questo

dobbiamo scendere in campo con grinta e voglia

di lottare e sacrificarci, così poi viene tutto

più facile».

Grinta, una caratteristiche che Vucinic sta tirando fuori sotto la gestione Ranieri: «Con il mister si respira un’aria nuova. Dobbiamo ringraziarlo perché ci ha messo in testa di crederci sempre, nei novanta minuti non molliamo mai».

La grinta a Vucinic, con Spalletti allenatore, la tirava fuori , a forza di schiaffi in testa (vedasi l’esultanza dopo il gol allo Sporting Lisbona in ). Cosa fosse successo nell’ultimo periodo con il tecnico oggi allo Zenit non ha spiegazione neanche per Vucinic: «Non lo so, ma la cosa più importante è stato uscirne».

 

Domani all’Olimpico arriva il , a cui il montenegrino negli ultimi due anni ha realizzato due gol fantastici: il primo il 5 aprile del 2008, una girata dal limite che con una traiettoria imparabile si infilò sotto l’incrocio dei pali. Il secondo, l’8 febbraio 2009, con un sinistro al volo su lancio perfetto di . La sua presenza in campo domani contro la squadra di Gasperini non è sicura al 100%: nell’allenamento di ieri, dopo aver recuperato

da un piccolo fastidio al flessore, è dovuto uscire per una distorsione alla caviglia. Niente di grave, ma molto fastidioso, tanto da costringerlo ad uscire dal campo e abbandonare anzitempo la seduta. Quando non stava bene s’è caricato la squadra sulle spalle dopo l’infortunio di in : ha sbagliato gol clamorosi contro Livorno e Udinese e si è preso tanti fischi.

Col si è sbloccato, davanti a Julio Cesar a Milano voleva entrare con la palla in porta, Lucio lo ha fermato. I gol così banali non gli piacciono, allora via in cielo per disegnare il gol che ci ha fatto sognare a San Siro. A Bergamo segna la rete del pari e inventa l’assist per Perrotta. Suo il cross per Cassetti nel derby. Contro la Triestina mercoledì è tornato in copertina nel male e nel bene: irritante nel primo tempo, splendido nel secondo. Lo scambio con Menez, il gol, un movimento continuo da prima punta, ruolo in cui viene sempre meno

utilizzato. Contro il Chievo doveva essere la spalla di Toni, ma è uscito con il sorriso dopo dodici minuti per l’espulsione di Doni.

La coppia con il gigante modenese potrebbe essere la vera arma a cui si affiderà Ranieri contro il . Magari con la terza perla in tre anni per cercare di raggiungere l’obiettivo puntato: il quarto posto.