La penna degli Altri 17/01/2010 09:13
Arrivederci Julio, Bestia per una notte
Lunedì o martedì la situazione si dovrebbe definitivamente sbloccare visto che cè la voglia di venirsi incontro tra domanda e offerta. Anche oggi Baptista partirà dalla panchina, dove praticamente si è quasi sempre seduto nella sua militanza giallorossa, sia con Spalletti sia con Ranieri. Con il tecnico toscano ha toccato il punto più alto della sua popolarità nella Capitale: la doppietta al Bordeaux nel giorno del suo compleanno (1 ottobre, anche di Vucinic) e il gol vittoria nel derby del 16 novembre 2008 sembravano avergli dato un posto da titolare inamovibile. Con il suo fisico e la sua tecnica sembrava perfetto per interpretare il ruolo di incursore, lanciato da Totti. Lennesima rinascita e la continuità di rendimento assoluta di Simone Perrotta però gli hanno sbarrato la strada. Baptista non si arrese: anche se si era presentato come una seconda punta (ruolo un po difficile da ricoprire in un modulo che ne prevede solo una), ha provato a adattarsi come centravanti atipico e come esterno alto a sinistra. I risultati non sono stati esaltanti, ma neanche pessimi.
Numeri alla mano ha aperto e chiuso lanno con due gol inutili (a Palermo e Firenze), ma ne segnati altri sette davvero pesanti, come la sforbiciata da tre punti al Torino e le due doppiette alla Sampdoria. Gli saremo sempre grati per il colpo di testa con cui ha battuto la Lazio che ci ha dato il derby e cha rialzato dal terzultimo posto in classifica. Con Ranieri lunica presenza da titolare in campionato è arrivata a Cagliari; prima solo spezzoni e un infortunio che lo ha lasciato fuori per sei settimane. Il primo gol stagionale è arrivato martedì scorso con la Triestina e, a simbolo del suo buon rap orto con tutti allinterno dello spogliatoio, è stato seppellito dallabbraccio dei compagni. Un suo destro perfetto in precisione e potenza rischiò di abbattere la porta sotto la Sud, regalandoci il 3-0 finale sul Genoa lo scorso anno. Un altro gol oggi potrebbe essere il miglior modo per farsi rimpiangere da un pubblico che comunque in parte gli ha voluto bene.