La penna degli Altri 26/01/2010 09:45
"Annamo a riprende i 2 punti de Cagliari". E in quel momento Pizarro, Riise e il gol
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Neppure il tempo di ribadirgli che io mi accontentavo del pareggio, che limmenso Pizarro disegna una parabola paradisiaca verso la testa (giallo)rossa di John Arne Riise. Palla in rete e telefonini in aria con conseguente interruzione della comunicazione che riprende cinque minuti dopo con unaltra sentenza: «E adesso annamo a vince lo scudetto!». In quel momento non me la sono sentita di contraddire il mio profetico amico anche perché si doveva ancora giocare il derby di Milano terminato il quale devo riferire che lo stesso Roberto (è il nome dellamico in questione) ha modificato il suo pensiero profetizzando per la Magica un secondo posto finale dietro lo squadrone di Mourinho.
Non so se il mio amico avrà ragione anche stavolta ma limpresa di Torino ci ha restituito più di una certezza. Questa è una Roma che lotta fino allultimo respiro e che nelle avversità (infortunio di Toni) trova sempre loccasione propizia per ricompattarsi come e più della Roma di Spalletti, forse più bella (forse) ma assai più fragile se la sua manifesta bellezza non si concretizzava in risultati favorevoli.
Questa è la Roma di Claudio Ranieri che ha lasciato Totti in panchina per poi gettarlo nella mischia senza riscaldamento costringendolo a giocare novanta minuti ed essere poi ringraziato dal Capitano che si sta letteralmente consegnando al suo allenatore perché è romano e romanista come lui e sa di potersi fidare senza riserve.
Questa è la Roma dove al termine della partita titolari e panchinari festeggiano insieme sotto la curva giallorossa abbracciandosi e schiaffeggiandosi come ai tempi delle undici vittorie consecutive. Questa è la Roma che viene accolta trionfalmente alle tre di notte a Fiumicino e scortata fino a Trigoria dove lattendevano altre centinaia di tifosi inneggianti.
Questa è la Roma di Montali, di Pradè, di Bruno Conti ma è anche e soprattutto la Roma di Rosella Sensi. Chi mi segue sa che non ho mai lesinato critiche alla proprietà per lostinazione con la quale sono stati allontanati eventuali acquisitori che forse avrebbero potuto farci sperare in un futuro più consono al nome che porta questa squadra; e tuttavia non sarebbe onesto non riconoscere che è stata Rosella a volere Ranieri e Montali e soprattutto a dargli fiducia nei rispettivi ruoli. I campi di Trigoria sono rinati; i rapporti tra staff tecnico e quello sanitario anche; si è portato a Roma Luca Toni: tutti obiettivi che senza lassenso del Presidente e Amministratore Delegato non avrebbero potuto essere raggiunti. Non so, non sappiamo, come finiranno le questioni economico-finanziarie della proprietà, che comunque restano indissolubilmente legate al futuro sportivo dellA.S. Roma, ma nessuno potrà mai dubitare sulla genetica e genuina fede giallorossa di Rosella Sensi.