La penna degli Altri 31/01/2010 10:48

«Ammazza, questa sfida è una trappola»



Eruzioni Nel calcio non si può mai sapere, del resto la palla è rotonda. E qui Ranieri ci regala la chicca del giorno, una metafora da segnalare alla Gialappa’s: «Il calcio è come un vulcano — dice —: quello che vedi oggi non è più uguale domani». In effetti. Però per nostra fortuna Vesuvio ed Etna non eruttano da un po’. Il calcio secondo Ranieri è un po’ come la vita secondo Forrest Gump: «Un cioccolatino, non sai mai quello che ti capita». Più semplicemente, Ranieri voleva dire che su Motta ha cambiato idea. Legittimo.

Pericolo bucce Dal cioccolato si scivola facilmente sulle banane: abbinamento perfetto per una Banana split, con l’avvertenza di non buttare la buccia a terra, soprattutto in curva. «Ci siamo— dice Ranieri —: siamo ametà del curvone, stiamo spingendo e adesso non voglio scivolare su una buccia di banana. Non voglio passarci sopra, sennò addio tenuta di strada». Alla larga dalle bucce, l’avvertimento va comunicato al redivivo Julio Baptista, l’unico attaccante con cui la Roma cercherà di mettere paura al Siena. «È un professionista serio e un campione, non a caso ce lo aveva chiesto l’Inter. Mi aspetto che ci faccia vedere le giocate dello scorso anno. Julio me lo tengo stretto». Il suo procuratore italiano, Alessandro Lucci, conferma: «Baptista non si muoverà da Roma».

Attori e spettatori Okaka oggi partirà dalla panchina e domani partirà per Londra. «Deve andare a farsi le ossa, tornerà più maturo», garantisce Ranieri. , Vucinic, Toni e Menez al massimo oggi partiranno per l’Olimpico, con calma: il posto in tribuna non glielo leva nessuno. «Non mi ricordo di aver mai rinunciato contemporaneamente a Toni e Vucinic. Siamo in emergenza. Il capitano avrebbe voluto giocare, ma in un momento cruciale come questo non l’ho voluto rischiare. Lui è un ragazzo d’oro, non si tira indietro: arriverà il momento in cui dovrò schierarlo anche quando non è al meglio, ora no. Lo stesso discorso vale per Vucinic». Per Menez, invece, vale un certificato medico autoprodotto. «Dice che ha un problema al ginocchietto». Fa rima con Pinocchietto. Vabbè, Ranieri non ha voglia di arrabbiarsi. «Jeremy è un ragazzo sensibile e un calciatore importante, che può sbocciare da un momento all’altro». A parte Menez, gli altri per fortuna di Ranieri hanno mostrato subito «carattere e voglia di lottare: se siamo arrivati fin qui èmerito loro. Io ho cercato solo di metterli sulla strada giusta». In curva. Occhio alle bucce.