La penna degli Altri 23/01/2010 10:28
Amauri cerca il gol perduto da tre mesi
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Con la maglia bianconera Amauri ha giocato 50 partite e segnato 16 gol ma quasi tutti nel 2008, al primo anno di Juve (11 gol in 17 giornate più 2 tra preliminari e Champions). Il 2009 è da dimenticare: 5 gol, 1 nella seconda parte del campionato scorso, 4 in questa stagione ma 0 in 24 partite di Champions. Amauri non segna dal 28 ottobre, 11 partite tra campionato e Champions, 787 minuti senza reti. La Juve nel frattempo ha perso i pezzi e il brasiliano si è trovato in formazioni sempre diverse, attaccante,centrocampista, o in difesa, a dare una mano sui calci piazzati. Con il dispendio di energie e le difficoltà in zona gol, la lucidità e la serenità sono venute meno. Sempre più nervoso, e squalificato a Verona.
Bandiere Questa sera ci sarà. Lui come Del Piero, che da capitano saluta Totti: «Cè un gesto che da quando indosso la fascia di capitano ripeto ogni volta prima di una partita, il saluto allarbitro, lo scambio dei gagliardetti, la stretta di mano al capitano avversario. Se mi fermo a pensare al valore di questi momenti mi accorgo che non sono banali. Soprattutto alla vigilia di una partita come questa, quando dallaltra parte, con la fascia di capitano, cè un giocatore come Francesco Totti. Se sommiamo i miei gol e i suoi superiamo quota 500. Se sommiamo gli anni di carriera, sempre e solo con la stessa maglia, arriviamo a 35. Una vita. Lo stesso discorso valeva per le mie sfide con Paolo Maldini. Non esiste il concetto di bandiera se poi non lo riempi ogni giorno di contenuti, sul campo e fuori. Siamo molto diversi ma abbiamo molto in comune: abbiamo vinto un mondiale, quei ricordi ci legheranno per sempre. Un campione diventa grande anche attraverso i grandi avversari che affronta». In serata, via Internet, la risposta del giallorosso: «Alessa è vero: siamo le ultime bandiere del calcio italiano! È sempre una bella sfida giocare contro campioni come te. Quello che mi fa sentire più vicino a te è che abbiamo la stessa forza di rimetterci in piedi...».