La penna degli Altri 27/12/2009 09:40

Venditti: "Ha ragione Mourinho, siamo noi l'anti Inter"

Antonello Venditti, 60 anni, cantautore. Ha fatto quattro concerti— tutti e quattro indimenticabili — al Circo Massimo («A questo punto mi manca solo il Cuppolone di San Pietro») e il 31 dicembre esordisce al Colosseo (dove in passato si sono esibiti anche miti come Paul McCartney, Simon & Garfunkel, Elton John). «Ma il mio sarà un concerto molto romano (e romanista), per forza: comincerò con Ho fatto un sogno, mentre Roma Capoccia sarà la prima canzone del 2010, dopo la mezzanotte. E chiuderò con Grazie Roma ».



Dunque, come si dice in questi casi: buona fine e buon principio.

Antonello, che 2009 si chiude? «Per me è stato un anno fantastico: ho festeggiato i miei 60 anni con la raccolta "Le donne" che ha raggiunto il primo posto in classifica; ho pubblicato un’autobiografia; ho suonato in tutto il mondo, anche a Washington, dove sono stato premiato dalla Niaf; sto lavorando al nuovo album; e ora questo fantastico concerto nella mia à».

Nel mondo, però, è stato un anno molto difficile. «Tremendo, la crisi economica ha tolto molto più dei soldi: milioni di persone hanno perso dignità, diritti, certezze. Chi è che oggi riesce ancora a pensare al futuro?».



Ne usciremo? «Con coraggio, credendo in se stessi, evitando di farsi travolgere dalle clientele. C’è una speranza reale per il mondo e si chiama Barack Obama: lui può cambiare la storia. Le lotte che sta facendo per riformare la sanità contro le lobby delle assicurazioni e gli interessi politici sono esemplari. L’approvazione del Senato è una svolta epocale».

E in Italia? «Credo sia arrivato davvero il momento di collaborare tutti insieme: il nostro Paese ha problemi drammatici, il Sud si sta impoverendo ulteriormente, la gente si aspetta che le forze politiche una prova di maturità: che collaborino, ma per risolvere i problemi reali del Paese».

Un altro straordinario concerto nella sua à. Ma Roma fa ancora sognare? «Non è né migliorata né peggiorata in questi mesi. Non è una à particolarmente violenta né razzista, gli episodi di violenza sono stati molto limitati. Spero sia sempre la metropoli accogliente che conosco».

La Roma, invece, ha ricominciato a volare. E i tifosi a sognare. Anche lei? «Sì, perché eravamo caduti molto in basso, stavamo sfiorando il baratro. Ranieri ha grandi meriti: ha restituito fiducia ed entusiasmo alla squadra, l’ha risollevata in classifica portandola al 4˚ posto. E ci assicura che ha margini di miglioramento. Io gli credo».

Appunto, dove può arrivare la Roma nel 2010? «Io sono d’accordo con Mourinho e Sacchi: anche in questo campionato la Roma è l’unica vera rivale dell’Inter. È arrivato Toni, che piace a Ranieri: così possiamo davvero sognare più del 4˚ posto».

Si aspetta un cambio di proprietà? «No, io mi aspetto innanzitutto un 2010 pieno di successi per la Roma e i suoi tifosi: ce li meritiamo tutti. Le questioni societarie non mi interessano. Da un anno e mezzo il club è assediato mediaticamente, per mesi la à si è interessata solo al conto in banca di Rosella Sensi, una cosa mai vista altrove. Io dico: aspettiamo tutti che arrivi qualcuno più ricco, ma fino ad allora lunga vita alla Sensi, dobbiamo ringraziarla. Se la Roma tornerà a lottare con l’Inter è anche merito suo. Intanto, ci ha regalato un Natale felice con l’ingaggio di Toni, l’attaccante che ci serviva»