La penna degli Altri 09/12/2009 12:07

Totti contro Cassano, la prima volta è preistoria

Sarà una foto scattata per la prima volta eppure già ingiallita, come fosse d’epoca. Perché da quando quattro anni fa Cassano ha deciso di fare il ribelle anche in Paradiso (anche lì, letteratura frequentatissima) non ha più incontrato l’angelo biondo. contro Cassano è durato soltanto qualche minuto sotto un acquazzone romano: è sceso giù il cielo in quell’occasione per evitare il confronto, prima c’avevano pensato infortuni, squalifiche con annesse sceneggiate, "contrattempi" vari e anche sospetti.

Da quando Cassano se ne è andato al Real prima della Samp non ha mai giocato contro chi è rimasto prima, dopo, durante - cioè sempre - alla Roma. Una volta erano gemelli, oggi sono solo diversi, uno ha appena vinto il derby nel modo più godurioso, l’altro l’ha perso nella maniera più rovinosa, uno andrà ai Mondiali dopo che aveva chiuso la porta della Nazionale, l’altro in viaggio di nozze perché la porta blindata gliel’hanno sbattuto in faccia.

contro Cassano è un romanzo che affascina poco e in pochi ormai, almeno dal versante romanista: non c’è nemmeno quasi più il rimpianto per aver perso un giocatore tecnicamente sublime. Il suo addio aveva fatto male a tanti perché Antonio Cassano a Roma era stato una promessa, una splendida promessa di un mondo lì da venire ma che non è mai venuto. Il fatto è che è stato lui a scegliere di costruirsene un altro da un’altra parte sigillando la scelta, non troppo tempo fa, con parole che avevano chiuso qualsiasi altra possibilità rispetto a quella dell’oblio.

Cassano se ne è andato appresso a un prurito, ha scelto di restare dove si è innamorato. è come quell’amore che ha saputo re sistere anche quando, soprattutto quando, era più facile, allettante, persino più opportuno andare: ma è così che l’amore giovane si fa grande amore. Cassano ha scelto un altro romanzo, ha scelto di continuare a seguire la novità, inseguendo sempre se stesso, però l’effetto è opposto. Perché Sampdoria-Roma domenica prossima più che contro Cassano, sarà un’altra volta contro la squadra contro cui esordì da titolare, contro quella a cui ha segnato un capolavoro d’arte varia (assist di Marco Cassetti, signori), contro la squadra alla quale sarebbe dovuto andare. Ma disse no, e lo fece per la Roma. Disse no per amore: è quella la ribellione che il ragazzino dai numeri fantastici di Bari non ha mai imparato. Almeno a Roma è stato così.