La penna degli Altri 24/12/2009 10:21

Toni-Totti, coppia Mondiale

QUATTRO-TRE-UNO-DUE - Dove la scelta dell’uno fa tutta la differenza del mondo. Sui quattro dietro non si discute, i tre a centrocampo sono stati anche provati, ma chi all’uno, dando ovviamente per scontato che i due davanti sono e Toni, una coppia che sicuramente sarà segui­ta con molto interesse anche da Lip­pi? Se l’uno è Vucinic (Menez), si può essere fragili per gli equilibri della squadra, anche se sull’altro piatto della bilancia ci sarebbe una Roma potenzialmente devastante dal punto di vista offensivo. Se l’uno, invece, è Perrotta (Brighi, Pizarro), il sacrificato rischia di essere Vuci­nic per non parlare di Menez che po­trebbe non vedere più o quasi una maglia da titolare. Una possibile controindicazione è un’altra doman­da: chi fa i cross per Toni? Perché se hai Toni qualche pallone alto dovrai pur metterlo nell’area avversario, altrimenti che lo hai preso a fare?

QUATTRO-DUE-TRE-UNO - Sì, il vec­chio e caro modulo nato in una not­te prima di Natale allo stadio Maras­si. Anche qui si potrebbe ipotizzare una Roma sfacciatamente offensiva, a patto che accetti di tornare nel suo vec­chio ruolo di trequar­tista, cioè alle spalle di Toni con Vucinic confermato sulla cor­sia sinistra. Solo così si può confermare il modulo spallettiano, diciamo così, alterna­tive non ce ne sono perché nè , tan­tomeno Toni, posso­no fare il sinistro dei tre, così come è diffi­cile immaginare To­ni alle spalle del ca­pitano giallorosso. E’ un’ipotesi straordi­nariamente affasci­nante, un assistito dalla salute in quel ruolo potrebbe essere una molla per le percussioni di Toni e Vucinic, con Perrotta che sarebbe l’esterno garantendo con la sua corsa equilibri a un centrocam­po che rischia altrimenti di vivere partite in costante inferiorità nume­rica. E’ chiaro che con una scelta del genere, almeno uno dei due esterni difensivi di fatto non dovrebbe mai superare la metà campo, mentre l’altro (indiziato numero uno Riise) di arrivare sul fondo per crossare per il capoccione di Toni. Uno così la Roma non lo aveva dall’anno dello scudetto.