La penna degli Altri 10/12/2009 10:16
Se la riserva diventa primo portiere vince sempre il derby della capitale

Le assenze del divin Masetti, hanno regalato altre gioie ad atleti provenienti dai ranghi delle riserve. E il caso di Ugo Ceresa, che il 21 maggio 1939, sostituisce Guido in un derby vinto a mani basse per 3-1. Lex alessandrino confermò che i generali migliori sono quelli fortunati, visto che il trainer bianco-celeste Viola pensò bene di dover sostituire il centromediano Ramella, infortunato, con Silvio Piola. Priva della sua punta di diamante, la Lazio non riuscì a trovare un tiro nello specchio della porta e quando Viola, nella ripresa, si decise a riportare il vercellese al centro dellattacco, il match era ormai deciso.
Nella hit parade degli ex terzi portieri trionfatori nel derby (da domenica ufficialmente un classico della storia della Roma), entra di prepotenza anche Ippolito Ippoliti, terzo portiere nellanno dello scudetto 41/42 alle spalle di Risorti e Masetti e addirittura quarto nella stagione 42/43 (dietro a Masetti, Risorti e Blason). Ebbene, il 7 marzo 1943, Ippoliti si prese la maglia numero uno in un derby che sarà vinto 1-0 grazie al gol partita di Amadei. Nella stagione 1960/61, ecco un altro portiere farsi largo e luce dalle retrovie. Nelle due precedenti stagioni ha consumato il legno della panchina disputando complessivamente 7 gare di campionato. Il 12 novembre 1960, però, il grande Panetti deve fargli strada e il futuro ragnonero", Fabio Cudicini, partecipa ad una delle più severe lezioni inflitte al sodalizio di Formello, un 4-0 (e a Lojacono venne annullata una rete ), che vede la tripletta di Manfredini e la rete di Orlando. Del resto, ancora prima di scendere in campo, la Roma, seconda in classifica, sapeva di poter far un sol boccone di una Lazio derelitta, ultima in classifica. Mentre Cudicini si gode lo spettacolo, dunque, in 15 Manfredini disintegra la Lazio. Soprattutto la seconda rete è umiliante per i bianco-celesti, Pedro scarta anche il portiere ed entra in rete con il pallone lasciando Pezzullo ad imprecare contro il destino cinico e baro.
Nella stagione di grazia 69/70 sorge la stella dellindimenticabile Alberto Ginulfi. Da oltre sette anni, Alberto è la riserva per antonomasia della Roma. Finalmente il 7 settembre 1969, Herrera lo promuove titolare e lo spedisce in campo contro i cugini. La Roma che vinceva per 1-0 (rete di Peirò), si aggiudicherà la gara per 2-0 a tavolino per mancanza di energia elettrica che aveva fatto sospendere la gara al 42 del secondo tempo. Qualche amico laziale obietterà che si trattava solo di Coppa Italia e che quel giorno non scese in campo lariete Giorgio Chinaglia tutto vero e infatti il 26 ottobre Ginulfi e la Roma concedono il bis in campionato. Vittoria per 2-1 con Chinaglia a sbuffare in campo e a mangiarsi il gol del pareggio sull1-0: lisciando clamorosamente il pallone a tre metri dalla porta.
Il 17 dicembre 2000 è Cristiano Lupatelli, riserva di Antonioli, a prendere parte al derby mitologico risolto da Paolo Negro con lautogol più famoso delle stracittadine di ogni tempo. Lo stesso Marangon Alexander Doni, per concludere, il 26 febbraio 2006, fu inatteso protagonista del 2-0 dei record a Julio Sergio, dunque, lorgoglio di aver dato continuità a questa tradizione peraltro con un gesto tecnico, decisivo, che rimarrà nella memoria del pubblico giallo-rosso.