La penna degli Altri 17/12/2009 09:44

Rosella firma: Totti a vita

Ora è tutto finito, è tutto ufficiale, anche se dubbi non ci sono mai stati. giocherà nella Roma fino a 38 anni, cioè a giugno del 2014, poi farà il dirigente, il direttore dell’area tecnica.

Guadagnerà 8,9 milioni per la stagione sportiva in corso e 8,6 milioni, per ciascuna delle quattro successive. Contestualmente, la Roma e la Number ten hanno deciso il prolungamento dell’attuale accordo di licenza in esclusiva per l’uso e lo sfruttamento dei diritti di immagine di per specifici prodotti ufficiali a marchio A.S. Roma.

Attilio Zimatore non sarà il presidente del collegio arbitrale chiamato a dirimere il contenzioso tra Italpetroli e Unicredit. I due arbitri, Romano Vaccarella e Enrico non hanno trovato l’accordo sulla candidatore di Zimatore, sembra per il veto della Sensi. Se si continuerà a non trovare il consenso sul nome di un altro presidente, la questione verrà rimessa al Tribunale di Roma. Quindi? Si allungano i tempi dell’arbitrato. Rinviata, di conseguenza, la soluzione dei problemi legati al debito di Italpetroli e che rischia di avere effetti anche sul destino della As Roma.

Oggetto del contenzioso tra le parti è infatti la richiesta di annullamento del patto di riscadenzamento del debito tra Italpetroli e Unicredit, avanzata dalla banca di Piazza Cordusio dopo l’inottemperanza del pagamento di due tranche. «Il team Angelini pro-Roma si è preparato all’attacco finale, la tempistica è imminente e non passerà attraverso la Borsa», ma con tutta probabilità attraverso «un’offerta formale a Italpetroli, completa di prezzo e dettagli vari».Questo- secondo l’Espresso in edicola domani - è il piano per arrivare all’acquisizione del pacchetto di maggioranza As Roma.

Ritorna in ballo, dunque, il nome di Angelini. «Tecnicamente- dice l’articolo - la Roma non è scalabile perché è controllata per due terzi dalla non quotata Roma 2000 che, a sua volta, e al 100% di Italpetroli».E allora? La strada dovrebbe essere quella di un’offerta formale a Italpetroli, che va presentata pure alla Consob. L’unica alternativa sarebbe un accordo privato diretto tra la famiglia Sensi e Angelini, ma nessuno considera realistica questa ipotesi, visti i rapporti tra le parti. L’ipotesi è di affiancare all’imprenditore farmaceutico una «minicordata con altri soci di minoranza, inmododa distribuire l’impegno finanziario: oltre a qualche fondo di private equity e a qualche personaggio di impatto mediatico che gravita nell’ambiente del circolo Canottieri Aniene, di cui Angelini è socio, il gruppo di candidati all’acquisto prevede anche uno o piùi mmobiliaristi ,da coinvolgere con l’obiettivo del nuovo stadio romanista».

Immediata la smentita del gruppo Angelini. «A oggi non è prevedibile un investimento nella squadra di calcio As Roma, controllata dalla famiglia Sensi. Qualsiasi tipo di investimento sarebbe realizzato con il consenso delle parti interessate e nel rispetto della legge. Risulta quindi infondata la notizia di un presunto attacco finale.Non solo infondata, ma anche scorretta sotto il profilo tecnico giuridico, visto che si lascia intendere che questo attacco non passerebbe attraverso la Borsa», si legge nel comunicato del gruppo Angelini.