La penna degli Altri 29/12/2009 09:23
Roma: il pagellone del 2009
JULIO SERGIO - Cera una volta il miglior terzo portiere: ora è il titolare non è una storia: è un romanzo. Da terzo portiere e un contratto normale a titolare fisso e nuovo contratto in arrivo. Julio Sergio è una delle cose più belle dellItalia calcistica edizione 2009, una delle poche da salvare di un anno horribilis. Questo portiere brasiliano, che per tre stagioni era sembrato limbucato ad una festa, ha mostrato carattere, serietà e personalità. Sono doti, queste, che ti portano lontano nella vita, ben oltre i confini del calcio. Lanciato da Spalletti quasi per provocazione dopo averlo ignorato per tre anni, con Ranieri è diventato uno dei punti di forza della Roma. È un uomo di buone letture e gusti (il teatro) particolari: anche queste cose fanno la differenza.
TOTTI - Gol, contratto e personalità. È sempre lui il numero 1. Capocannoniere dellanno (27 gol), contrattone fino al 2014, le voci di un possibile ritorno in Nazionale al mondiale sudafricano: che cosa potrebbe chiedere di meglio Totti dopo il 2009? Risposta: la salute. Solo quella sotto forma di acciacchi e botte degli avversari, può fermarlo. Altrimenti, non cè partita: resta, dallalto dei suoi 33 anni, il miglior calciatore italiano. Quando è a posto fisicamente, fa la differenza. Centravanti, trequartista, capitano e simbolo. E garanzia per chi viene a Roma: chiedere a Toni che ha preferito la squadra giallorossa ad altre soluzioni proprio perché accanto avrà uno come Totti.
JULIO BAPTISTA - La Bestia non ha convinto. Bidone doro o incompreso? È entrato nella classifica del bidone doro del 2009: basta ed avanza per dare un contro alla stagione di Julio Baptista. Presenza fissa in Nazionale, panchinaro nella Roma. Stimato in Brasile, snobbato in Italia. Ma chi è Baptista? È un mistero buffo. Segna reti spettacolari (la rovesciata al Torino a gennaio) e stoppa il pallone a dieci metri come neppure il Graziani ultima maniera riusciva a fare. Inventa gol bellissimi come quello alla Samp e poi non ne azzecca una per una partita intera. Essere considerato bravo e scarso è il suo destino: solo a Siviglia ha avuto fortuna. Viaggia verso la maturità senza sapere chi sia veramente: rischia una crisi didentità. Su un punto sono però tutti daccordo: è un bravo ragazzo ed un professionista serio. Non è poco.
PERROTTA - Segna, lotta non molla mai. Simone è insostituibile. E alla fine cè sempre lui nei destini della Roma. Lo danno per finito, travolto dagli acciacchi e dalletà, poi scopre un fisioterapista bravo e torna ad essere Simo-gol. Perrotta è uno di quelli che nella Roma non mollano mai. Non molla per carattere, per tigna, per ambizione. Ha rinnovato il contratto con la Roma perché è legato anima e corpo alla maglia giallorossa. Vuole chiudere in bellezza con la Nazionale, partecipando al mondiale sudafricano del 2010. Lo dice apertamente anche lui, in uno spot natalizio di Sky. Perrotta è unico: corre, segna, combatte, esalta il modulo classico 4-2-3-1 della Roma, ma si adatta anche al 4-4-2. Per Ranieri è uno degli insostituibili.
TONI - Può dare i gol per riportare i giallorossi in Champions. Un centravanti come Luca Toni mancava dai tempi di Batistuta. Un centravanti vero; bravo di testa, forte fisicamente, potente nelle sportellate in area di rigore, magari non bello da vedere, ma terribilmente efficace. Toni è il valore aggiunto della Roma 2010, quella che punterà al ritorno in Champions e ad arrivare lontano in Europa League. Luca non gioca una partita vera da ottobre. Non vede lora di mettersi alle spalle Van Gaal e le delusioni dellultimo periodo di Monaco di Baviera. Alla Roma può dare gol, varianti del modulo, esperienza, stimoli. La Roma può dargli il mondiale e motivazioni importanti. Se lo scambio finisce pari, ci sarà da divertirsi: per Toni e per la Roma.