La penna degli Altri 22/12/2009 10:17

Ranieri muove e vince in 5 mosse

Ha lavorato per il ritorno di Montali, ed è forse la battaglia più importante vinta dentro Trigoria. Ha lavorato sulla condizione fisica, e infatti il numero degli infortunati è precipitato a zero (Tonetto a parte). Ha lavorato ed è stato ricompensato: per sei volte la Roma ha segnato oltre l’85’. È il fattore C. Il fattore Cassetti. B... ello, no? , 4-4-2, 4-3-1-2, 4-4-1-1. Un modulo per tutte le stagioni. Ci sono tecnici, uno di questi era Spalletti ma potremmo fare anche il nome di Zeman per rimanere in casa nostra, che hanno nel modulo il loro marchio di fabbrica. Claudio Ranieri non è uno di questi. Uno dei suoi punti di forza, in questi primi mesi di Roma, è stato proprio quello di saper cambiare modulo a seconda dell’avversario che si è ritrovato di fronte. E se si è presentato a Siena con un 4- 4-1-1 dove l’uno dietro alla punta era Pizarro e i due esterni di centrocampo erano Perrotta e Taddei, si deve a lui il tridente con Menez--Vucinic degli ultimi tempi. In mezzo il 4-4-2 ma anche il rombo: con Ranieri, insomma, ogni volta è una Roma diversa.

 

SPALLETTI aveva provato Julio Sergio contro la per disperazione dopo l’ennesima papera di Artur. Ranieri gli ha dato fiducia e, dopo un breve ritorno di Doni coinciso con le tre sconfitte con Milan, Livorno e Udinese, gli ha consegnato le chiavi della porta romanista nel match contro l’Inter. Con un miracolo uno contro uno con Milito e l’applicazione negli allenamenti ha conquistato tutti a Trigoria. Mauri ancora si sta chiedendo come abbia fatto a parare il suo tiro nel derby, con un riflesso da terra definito "naturale per uno come Julio" dal dei portieri della Roma, Pellizzaro. Tre partite senza gol subiti, 346’ d’imbattibilità in campionato e una capacità di guidare la difesa che ai suoi colleghi di reparto è sempre mancata.

FONDAMENTALE è stato il recupero di alcuni giocatori da lunghi infortuni: un esempio su tutti sono le ultime partite di Juan. Il brasiliano si è ripreso dall’infinità di problemi muscolari che lo hanno attanagliato nell’era Spalletti. Ma oltre ai recuperati, i giocatori non si infortunano proprio più: è cambiato sia lo staff tecnico (è rimasto solo il professor Bertelli, ora addetto al ) sia quello medico (da a Spataro). Sono stati rifatti i campi di Trigoria, anche se non soddisfano ancora a pieno Ranieri. E’ stata una somma di cambiamenti positivi, a cui si aggiungono i diversi metodi con cui ci si allena portati da Ranieri: la maggiore concentrazione in ogni allenamento evita piccoli, ma problematici infortuni.

È IL regista occulto, lo stratega, l’uomo della Provvidenza, il Cassetti dei dirigenti. Da quando Montali è a Roma, abbiamo perso solo a Udine. Punti ottenuti: 26 su 33 disponibili, Europa League compresa. Dietro il suo arrivo c’è proprio Ranieri, che conosceva i suoi metodi di lavoro. Avevano condiviso il travaglio , l’anno prima. Montali era consigliere, il Sor Claudio veniva vituperato da tutti: società e stampa. Montali ha rivelato ieri che il rapporto con la si incrinò proprio per difendere Ranieri: «Il mio staccarmi dalla è nato quando ho preso una posizione molto precisa in quel momento della stagione. Era sicuramente una cosa (l’esonero, ndr)che non avrei fatto».



IL RIFERIMENTO è alla fortuna, chiaramente. Senza scomodare Napoleone (meglio avere un generale fortunato che bravo) è indubbio che la buona sorte abbia girato nel verso giusto da quando è arrivato Claudio Ranieri, o almeno che non ci si è messa di mezzo. Quando non è andata è successo perché Vucinic ha sprecato (Livorno e Udine, nell’unico vero passaggio a vuoto) o per via degli arbitri (Milano). Per il resto, pali o rigori, vittorie o pareggi all’ultimo minuto sono arrivate al momento giusto, a volte insperato, sicuramente in modo opportuno. Il Fattore C, alla fine è incarnato da Cassetti: dopo il palo di Zarate, la parata di Julio Sergio, una partita non giocata da Brasile, ma... Roma-Lazio 1-0. Anche così si cambia la storia. Eccome.