La penna degli Altri 27/12/2009 11:27

Quel che manca per segnare

Dovrebbe esserlo nel giro di quarantottore o poco più, si sforzano di essere ottimisti a Trigoria, dove non sembrano credere granché alle manovre di disturbo del Chelsea di Abramovich e , che daltro canto a gennaio soffrirà lo stesso problema dellInter con Etoo: anche Drogba partirà per la Coppa dAfrica. La Roma si sente forte del "sì" del giocatore, spinto verso i nostri lidi pure dallintervento diretto di e . Ma deve comunque tenere a bada il rilancio di club più forti o comunque più ricchi: se di qui a San Silvestro Toni riceverà offerte pesanti (da 3 milioni di euro netti in sù) o, peggio, se qualcuno si muoverà sul Bayern chiedendo di acquistare il cartellino del giocatore, piuttosto che noleggiarlo per sei mesi, lavviatissima trattativa può sfumare. E, Chelsea o non Chelsea, su Toni cè sempre lInter, forse a prescindere dallesito dellaffare-Pandev, e probabilmente anche il . Di buono cè che il giocatore - e la sua compagna modella - preferirebbe trasferirsi a Roma. E che la decisione, salvo clamorose sorprese, verrà annunciata a cavallo tra la notte di San Silvestro e il 1° gennaio 2010: sabato 2 il Bayern torna ad allenarsi e Toni non ha voglia di rientrare in Baviera. I tempi ristretti possono giocare a favore della Roma, che crede di aver individuato in Toni il massimo del minimo, alla luce delle sue attuali risorse: è un giocatore di grande nome, ha comunque caratteristiche e numeri importanti, negli ultimi mesi di vistose difficoltà in Germania dovrebbe aver ritrovato la fame giusta, piace a Ranieri e ai leader del gruppo giallorosso. Daniele Pradè, convinto che con gli stimoli e soprattutto con gli allenamenti giusti lattaccante possa tornare ai livelli di un anno fa (in questa stagione ha segnato la metà di Vucinic, peraltro scendendo in campo con il contagocce), ne ha fatto larchitrave della campagna di gennaio: dentro il gigante trentaduenne, fuori qualcuno dei non pochi bocciati degli ultimi mesi, da Guberti a Baptista, da Artur a Esposito, magari passando per Cicinho e forse pure Doni. Perché per poter trovare spazio nei conti finanziari romanisti allingaggio di Toni (non meno di 2,5 milioni netti fino a giugno), occorre comunque abbattere il monte-stipendi. Toni dunque il sogno concreto. Quanto meno la prospettiva possibile.

E il resto? E i sogni veri? Uno, ma uno solo, potrebbe ugualmente riguardare gennaio, anche se per crederci bisogna davvero essere ottimisti. Guarda caso, è riferito proprio a un giocatore oggi alla corte di Abramovich e : è Yuri Zhirkov, lesterno mancino russo sin qui chiuso a Londra da un infortunio e dalla dirompente efficacia di Ashley Cole. Il Chelsea per averlo ha scucito la bellezza di 18 milioni al Cska Mosca. Per quanto sia difficile crederci, oggi sembrerebbe disposto a concederlo in prestito. Per la Roma si è mosso Bruno Conti, da sempre legatissimo a Carlo : "Se davvero lo date, noi lo accogliamo a braccia aperte". Zhirkov, 25 anni, sarebbe molto di più del vice-Riise chiesto da Ranieri: piazzandosi giusto davanti al norvegese, costituirebbe una catena mancina di efficacia impressionante, sia in un ipotetico 4-4-2, sia nel collaudatissimo . Ma qui, sè detto, siamo davvero ai sogni. Perché se il Chelsea molla il gioiello russo, saranno decine i club disposti a portarselo a casa, fosse pure solo per pochi mesi. Tanto vale allora restare alle altre fantasie: quelle ispirate al mercato virtuale cui i tifosi romanisti, se il vento non cambia, faranno bene ad adattarsi.

Lelenco su questo fronte può diventare infinito. E riguarda parallelamente gli arrivi, quanto le mancate partenze. Già sarebbe un sogno, certo, pensare a un mercato estivo che non comporti la cessione di almeno uno tra Mexes, Juan, Vucinic, Pizarro. Ma la fantasia romanista amerebbe scatenarsi soprattutto sulle piste di acquisti non più rintracciati tra i parametri zero, i prestiti, i graziosi omaggi di Moratti. Per dire: un centravanti come Tevez o Higuain, o comunque un attaccante giovane sul quale cominciare a costruire il futuro (Nemeth, Lokaku o un altro tipo così), un centrocampista solido come Essien (ma forse ci basterebbe Candreva), e poi un terzino più giovane di Cassetti e più affidabile di Motta, unala più fresca di Taddei... Sogni, appunto. Che, non tanto per diventare realtà quanto per essere finalmente inseguiti con qualche speranza di successo, hanno tutti lo stesso comun denominatore: una società di nuovo nella possibilità di investire, una mole di risorse non più legate in modo inscindibile alla qualificazione alla , che resta sempre un terno al lotto. E che, comunque, garantisce lintroito di una ventina di milioni: maledettamente pochi per tornare a innervare seriamente un gruppo in gran parte immutato

da ben quattro anni. Su questo versante, ferma restando la volontà delle Sensi di restare alla guida del club ad ogni costo (specie ora che le cose in campo vanno oggettivamente meglio), il sogno non può che assumere il profilo di un nuovo investitore, di un patròn capace una volta per tutte non solo di integrare una "rosa" tuttora valida, quanto di rilanciare la società sotto ogni profilo, garantendole risorse sin qui sconosciute. Il profilo, per dargli un nome e un cognome, di Francesco Angelini, per chi aspetta con fiducia lannunciato "assalto finale" a una proprietà peraltro forte di protezioni evidenti, in attesa di una concreta prospettiva sul fronte-stadio e comunque affatto intenzionata ad avviare una trattativa per la cessione della Roma, meno che mai con lindustriale farmaceutico, spinto a scendere in campo dallo stesso sindaco Alemanno.

O, in alternativa, il profilo di un altro possibile acquirente, individuato dalle banche (Unicredit in prima battuta, ma anche Montepaschi) che nelle prossime settimane si dicono pronte a chiudere definitivamente allangolo Italpetroli, per rientrare dei loro ingentissimi crediti. Gira che ti rigira, altro che sogni: è sempre solo questione di soldi. Di quei fottutissimi soldi che magari non danno la felicità, ma di sicuro possono consolare più della miseria.