La penna degli Altri 07/12/2009 13:05
«Ho segnato il gol della vita»
Corri, urla, salta, grida, balla, godi, Marco, dodicesimo gol della tua carriera, ma questo è il più importante, pesante, coinvolgente, gaudente, eccitante di una vita da terzino. Corri, urla, salta, grida, balla, godi Marco, trentuno anni, radici bresciane, un contratto in scadenza ma da stasera un motivo in più per credere che per te ci sarà ancora un futuro sotto il Cupolone che ieri sera sembrava colorato di giallorosso.
INDIMENTICABILE - E racconta, Marco, quel gol che ha regalato il puro delirio al popolo romanista, segnato proprio sotto la Sud, dove qualunque giocatore abbia indossato la maglia giallorossa, vorrebbe realizzarlo per poi ubriacarsi di felicità: « Per me è una serata indimenticabile. Fantastica. Vucinic mi ha dato quel pallone alla grande, non ci ho pensato un attimo, sono andato al volo con il destro e quando ho visto il pallone in fondo alla rete non ho letteralmente capito più nulla. Per un giocatore della Roma fare gol in un derby è unemozione che non si può descrivere. E stata fortissima, credetemi quando sono andato a festeggiare sotto la curva dei nostri tifosi, non riuscivo a rendermi conto, non avevo la forza neppure di esultare come avrei voluto. E stato straordinario labbraccio dei miei compagni, così come hanno fatto a fine partita. Una notte così non la dimenticherò per tutta la vita. Questo è il gol più importante della mia carriera, i nostri tifosi capiranno, ma sento di doverlo dedicare a mia moglie » .
ANALISI - Capiranno benissimo, Marco. Anche perché questo derby è stato uno di quelli più sentiti e vissuti dalle due tifoserie, lattesa in città si respirava da giorni, tutti lo volevano vincere, alla fine è stata Roma con la firma di questo ragazzo che aveva cominciato in panchina per poi essere spedito in campo nel momento in cui Mexes è stato costretto ad alzare bandiera bianca. E stato un derby di sofferenza, altrimenti che derby è?
« Sono quattro anni che indosso la maglia della Roma e sempre, anche nei momenti più felici, la sfida con la Lazio labbiamo vissuta in maniera complicata, forse perché sappiamo bene cosa vuole dire per i tifosi, ma credo sia chiaro che da parte nostra un pizzico di blocco psicologico ci sia quando di fronte ci sono i biancocelesti. Anche stavolta allinizio non siamo sempre riusciti a fare il nostro gioco, poi piano piano siamo usciti fuori e dopo il mio gol, credo che abbiamo controllato il risultato con autorità, sfiorando anche in un paio doccasioni la rete del raddoppio. Ma va bene così, sia chiaro, perché limportante in un derby non è giocare bene, ma vincere » . E allora, Marco, corri, urla, salta, grida, balla, godi in questa notte colorata di giallorosso.