La penna degli Altri 13/12/2009 10:00
Four For Samp
Chi avesse vinto, ci avrebbe superato. Così invece il Napoli è a 24 e il Cagliari a 23. A un punto dal quarto posto ci sono anche Fiorentina (oggi in casa del Chievo), Genoa (ospite della Lazio) e Sampdoria (la cui avversaria di oggi su queste pagine è sufficientemente nota). Limpegno più facile è chiaramente quello del Genoa, che affronta una squadra sullorlo della Serie B. La scelta su chi tifare in casi come questi viene lasciata alla coscienza individuale. Ma se la forza della disperazione dei biancocelesti, la stanchezza post-Champions della Fiorentina e leffetto derby su Parma-Bologna dovessero fare il loro effetto (ad esempio con tre pareggi), addirittura una sconfitta a Genova sarebbe indolore perché lancerebbe la Sampdoria al quarto posto a quota 27, con soli 3 punti di vantaggio sulla Roma. Chiaramente un pareggio lascerebbe tutto comè, una vittoria renderebbe quarta proprio la Roma. della peggiore delle ipotesi, vittorie di Parma, Fiorentina e Genoa (difficile considerarla una brutta notizia, però), la Roma sarebbe costretta come minimo a non perdere. In caso di pareggio si ritroverebbe a 3 punti dalla quarta posizione, ma con tre squadre davanti e non più una. In caso di sconfitta, naturalmente, peggio ancora: 4 punti davanti ma soprattutto 4 squadre da dover superare. Il tempo, naturalmente, cè tutto. Prima ci si arriva meglio è, anche se al momento vanno considerati talmente tanti "se" che non entrerebbero neanche in una poesia di Kipling.
TOTTI - Punta e non a capo. Qui 4 anni fa cominciò tutto - Si torna sempre al punto dorigine, mai sembra così vero come stanotte a Genova, tra Francesco Totti e questa partita. Qui quattro anni fa cominciò lennesima carriera di un giocatore infinito: era il 18 dicembre, Spalletti si ritrovò senza mezza squadra e una classifica piccola piccola, non aveva nemmeno gli attaccanti (che non voleva). Allora sinventò Totti prima punta contro la Sampdoria, sinventò il 4-2-3-1 con Francesco che - per forza - faceva l1. La Roma pareggiò, Totti segnò, ma, soprattutto, da quella serata genovese nacque la Roma delle undici vittorie consecutive. Dalla partita dopo, contro il Chievo allOlimpico, iniziò la serie che arrivò fino al derby. Ora arriviamo dal derby giochiamo quasi lo stesso giorno di quella notte (la stessa notte), nei giorni in cui Luciano Spalletti ha definitivamente e storicamente chiuso unavventura straordinaria simbolicamente nata in quel Sampdoria-Roma. Come oggi, come adesso. Soltanto che mentre tutto va, tutto passa, giocatori (ah, si, cè anche Cassano Antonio stasera), allenatori, moduli e schemi, Francesco Totti sta sempre lì al suo posto, a fare gol, con la maglia della Roma. Per la Roma. Alè.
CASSANO - Il nervosimo quasi un modo per dirsi addio - Stavolta dovrebbe essere la volta buona. Lo diciamo a bassa voce, non considerando eventuali influenze A, B o C nella notte o temporali catastrofici, come quello che si scaraventò lo scorso anno (il 22 ottobre 2008) sullo stadio Olimpico, così forte da causare il rinvio di Roma-Sampdoria. Oggi a Marassi dovrebbe andare in scena il tanto agognato confronto Totti contro Cassano. Due talenti purissimi del calcio italiano, che per qualche anno hanno fatto impazzire la folla romanista con duetti fantastici, da stropicciarsi gli occhi. Una delle coppie dattaccanti più belle di sempre. Una volta erano inseparabili in campo e fuori. Ad un certo punto, però, qualcosa sè rotto tra i due e il rapporto non è stato mai più lo stesso. In settimana, il talento blucerchiato è sembrato nervoso, tanto da litigare animosamente con un tifoso della sua squadra, quasi da arrivare alle mani. Successe anche a Roma più volte o in ritiro a Castelrotto nel 2005. Se lo abbiamo imparato a conoscere un pochino, queste inquietudini hanno un significato ben preciso: non vuol più stare dovè. Forse sè reso conto che a Genova non potrà mai ambire a trofei importanti. Forse. O forse perché Lippi ha deciso di non portarlo al Mondiale, magari privilegiando il ritorno proprio del 10 giallorosso. Questa sera vorrà far vedere chi è, al ct e alla sua gente, ma non ha fatto i conti con loste. Pardon, con lex amico: Francesco Totti.
CASSETTI - Nella storia. Riprovaci ancora Marco - Una cosa è certa, Marco Cassetti è entrato nella storia della Roma. Non ci sono dubbi che un gol decisivo al derby per i tifosi valga limmortalità. Per i giornalisti, invece, Cassetti sarà un giocatore da chiamare sempre prima di una stracittadina. Fateci caso, quante volte vedete le interviste di Piacentini sui giornali, tanto per citarne uno, alla vigilia di un Roma- Lazio? Spesso. Succederà anche con Marco, statene certi. E lui lo ha capito subito: «Segnare un gol al derby ti cambia la vita le sue parole -. Speriamo che questa vittoria ci dia la carica per fare bene contro la Sampdoria e il Parma». Come dargli torto. Oggi al Marassi sarà di nuovo in campo. Vuole sfruttare il momento magico per convincere Ranieri a consegnargli una maglia da titolare nel ruolo di esterno basso a destra, visto che non cè ancora uno fisso tra lui, Motta, Burdisso e Cicinho. Magari questo pomeriggio gli capiterà la stessa sorte di Piacentini che, dopo il gol a Marchegiani sotto la curva Sud, replicò il mercoledì successivo in Coppa Italia contro il Padova. A Marassi accade di tutto. Pure che Totti segni un gol da fantascienza su assist proprio di Cassetti. Una cosa è certa, ne avrà il buon Marco Cassetti da Brescia, ex Montichiari, Lumezzane e Lecce, di storie da raccontare ai nipoti.
BAPTISTA - Quattro gol ai blucerchiati. Solo un ricordo? - Lamarcord non gli basta più. In questo preciso momento Julio Baptista non può permettersi il lusso solamente di aprire il cassetto dei ricordi e tornare a quel 15 marzo quando nel campionato scorso colpì due volte la Sampdoria a Marassi e altre due nella gara dandata recuperata dopo lacquazzone dellOlimpico. La stagione adesso è nuova, il tecnico pure, linfortunio è solamente un brutto ricordo, ma giocare con regolarità per lui ancora non è possibile, migliorare il suo score di 11 gol nella prima stagione romanistatanto meno se la maggior parte del tempo la passa seduto in panca. Oggi cè proprio la Samp. «Senza Menez potrebbe esserci spazio per lui - ha detto Ranieri -. Julio lo conosco dai tempi del Siviglia, ritrovare un giocatore come Baptista è un bene per la Roma. Certo che non è escluso il suo schieramento nellundici di partenza». Essere in campo e sfoderare una prestazione di quelle da applausi sarebbe per lui una possibilità importante prima che la fine dellanno lo consegni dritto dritto nelle liste dei cedibili nel mercato di riparazione di gennaio. Per avere mercato però cè bisogno di giocare, segnare e far vincere la squadra anche perché questo, finora, è un annus horribilis con 7 presenze in campionato delle quali nessuna da titolare e 3 gettoni in Europa League senza troppa fortuna in fatto di gol, anzi proprio per niente.
Dopo Bari, Atalanta e Lazio non fermiamoci - Se la Roma stasera riuscirà ad espugnare il Ferraris di Genova, compirà una piccola impresa, mai riuscita in questo travagliato campionato: la quarta vittoria consecutiva. In realtà le vittorie consecutive dei ragazzi di Ranieri sono già quattro, ma solo se consideriamo anche la gara di Europa League col Basilea. Se prendiamo in esamesolo il campionato, invece, limpresa non è mai riuscita. Ora i giallorossi sono fermi a tre successi, guarda caso tutti ottenuti dopo il rientro in campo di Francesco Totti: prima la vittoria col Bari allOlimpico, poi la trasferta di Bergamo infine il derby con la Lazio. Oggi la possibilità di fare poker. Quello che sarebbe un inedito per Ranieri però, era quasi unabitudine per la Roma di Spalletti. Senza considerare la stagione delle undici vittorie consecutive, la prima a Roma del tecnico toscano, quella Roma si è resa protagonista di parecchie serie vincenti. Nella stagione 2007/2008, ad esempio, per tre volte sono arrivate tre vittorie consecutive e una volta quattro. La prima serie, in apertura di campionato, contro Palermo, Siena e Reggina (cui fece seguito il 2- 0 alla Dinamo Kiev in Champions): il primo stop con la Juve (2-2) alla quarta giornata. La seconda serie partì con la vittoria a Genova (col Genoa), cui seguirono quella esterna a Kiev in Champions e in campionato quella con lUdinese e il Cagliari: lo stop arrivò col Livorno. La terza serie partì allOlimpico con la Samp, proseguì a Bergamo, poi col Catania e col Palermo prima della sconfitta di Siena. Infine Parma, Napoli e Milan prima della sconfitta con la Lazio. Lo scorso anno proprio di questi tempi la Roma infilò 8 vittorie consecutive tra campionato e coppe: il 16 novembre di partì dal derby con la Lazio, poi toccò al Lecce, al Cluj, alla Fiorentina, al Chievo, al Bordeaux, al Cagliari, al Bologna in Coppa Italia prima della sconfitta di Catania.