La penna degli Altri 22/12/2009 09:55

Delvecchio: "Roma da secondo posto". E segna a Marchegiani anche al derby del Cuore

Quello del cuore? Se è per questo, “del cuore” lo erano anche i suoi. «Si prospetta un bel girone di ritorno perché nessuno, all’inizio, poteva sperare che la Roma si ritrovasse oggi in una posizione così favorevole. I meriti di Ranieri? Aver ricompattato il gruppo ed esser riuscito a fare risultato, che è ciò che più conta. Giocare io con questa squadra? Magari». Concorda con lui sull’obiettivo “secondo posto” il generale Domenico Rossi, del consiglio direttivo dell’Utr. «E’ importante, però, restare con i piedi per terra». Arriva Maurizio Mattioli, un habitué. «Questo quarto posto è già un primo traguardo. Ma quanto rammarico per quei punti persi, con il Milan, la … Speriamo che continuino così. Ricordiamoci che Ranieri sta lavorando con una squadra che non ha scelto lui. Un desiderio per il 2010? Un assestamento della società…».

 

Gli si avvicina Tony Santagata, un altro che di derby come questo ne ha giocati in serie. «La serenità ritrovata – sostiene il cantautore. - E’ questo il segreto. Quando c’è armonia nello spogliatoio, va tutto bene. Cosa mi aspetto dal prossimo anno? Il ritorno in ». «Si è rimessa in corsa» dice Stefano Colantuono, ieri sera sulla panchina dell’Inter. «La Roma ha tutte le potenzialità per competere con le prime. Ranieri è stato molto bravo, ma il merito è di tutti: squadra, tifosi e società». «Io non ho mai condiviso le critiche al mercato» sostiene Angelo . «Secondo me, la squadra poteva far bene anche con l’organico che ha. Comunque, un acquisto mirato può portare oggi ulteriore euforia all’ambiente». Paolo Bonolis, capitano nerazzurro, è netto. «Sono felicissimo per la Roma. C’ho tutta la famiglia che tifa giallorosso. Penso che dopo l’Inter è la squadra migliore. L’importante è che resti dietro di noi. Se sentiamo il fiato sul collo? Speriamo di non sentirlo. A meno che non abbiate un fiato da qui a laggiù…».

DERBY DEL CUORE

Applausi e tanti festeggiamenti. Obiettivo centrato in pieno. Il ventesimo derby del cuore ha mantenuto le premesse della vigilia, regalando ai quasi venticinquemila spettatori sistemati fra Tribuna Tevere e Monte Mario, uno spettacolo divertente e appassionante. Per una sera, l’Olimpico, ha messo da parte i seriosi veleni della serie A, offrendo una delicata e spontanea vena di solidarietà. Ognuno rispetta i propri compiti assegnati. E il motore funziona in modo ineccepibile. Il comitato organizzatore, a metà torneo, comunica l’incasso della vendita dei tagliandi: oltre centocinquantamila euro. L’atmosfera si scalda già un’ora prima dell’orario di inizio del triangolare. La pioggia, fitta e costante, non scoraggia né gli appassionati, né i molti artisti che si danno velocemente il cambio per intrattenere il pubblico, leggermente infreddolito. Lando Fiorini canta l’immancabile Forza Lupi, Babbo Natale in rigoroso abito da lavoro in sella ad una bicicletta a tre ruote distribuisce doni, centauri a cavallo di poderose moto Harley Davidson “sgassano” sulla pista d’atletica, tre mascotte dell’evento e tanti bei sorrisi per tutti. La prima a scendere in campo è la Roma accompagnata, come da prassi, dal suo inno: "Roma, Roma, Roma" di Venditti. A seguire la Lazio e Inter, anche qui, gemellate e unite da un’unica, forte, bordata di fischi. Tocca poi alla banda dei carabinieri dare il via ufficiale agli incontri: tutto lo stadio si alza in piedi a cantare l’inno di Mameli. Non esistono insulti, petardi o fumogeni. Per una notte, all’Olimpico ci sono più tifosi che forze dell’ordine. Già questo, vale quasi quanto una vittoria. Orgoglioso di essere stato chiamato a partecipare, l’eroe di tante stracittadine, Supermarco Delvecchio, a segno (ovviamente) nel primo mini incontro con i cugini biancocelesti finito 2-2, e poi ha battuto da solo l’Inter 1-0: «Si sa che il pubblico a Roma è grande. L’hanno sempre dimostrato, in più occasioni. Nonostante il cattivo tempo c’è una meravigliosa cornice». Ugualmente affascinato e commosso, un altro ex romanista. Gigi Di Biagio: «Lo dicevamo poco fa negli spogliatoi: siamo sorpresi. Né il freddo né l’orario sono riusciti a tenere a casa la gente. Bellissimo, il vero applauso va a loro». Meno in forma, rispetto ai due compagni di squadra, ma sempre entusiasta, l’attore Stefano Masciarelli: «Qualsiasi sia il colore o la fede delle persone, il messaggio è forte e chiaro: la solidarietà non ha bandiere e la Capitale sta sempre in prima linea»