La penna degli Altri 07/12/2009 14:23

Cassetti si regala un sogno nel derby. Lazio battuta, Ballardini a rischio

Per quello che abbiamo visto ieri, Ballardini non se lo merita. Però anche la classifica ha il suo peso e 12 punti meno del Parma, 9 meno del Cagliari e 8 meno di Bari e Chievo chiedono una risposta al presidente Lotito. Il secondo tempo ha provato a riconciliare con il gioco del calcio questo duello rusticano, anche se il nervosismo è tracimato pure nel dopo gara, quando alcuni giocatori della Lazio si sono sentiti presi in giro dalle esultanze di quelli della Roma e hanno cercato vendetta sommaria sul campo. Per quello che abbiamo visto nel primo tempo, se questo deve essere il derby, meglio non giocarlo. C’è solo bolsa retorica nel descrivere la stracittadina come una partita «diversa dalle altre», se la diversità è portare allo stadio tutto meno che il calcio. Non è stato sport quello che Roma e Lazio hanno messo in campo per 45’, ma, soprattutto, non lo è stato quello che le due tifoserie hanno vissuto sugli spalti. Petardi, bomboni, aggressioni, clima da guerriglia in Tevere Nord. La partita è stata interrotta per 6 minuti, dopo che ne erano stati giocati 13. Fuori dall’Olimpico non era andata meglio: scontri e cinque fermati. La Lazio si era presentata con una punta sola, Zarate, e uno schieramento molto coperto ma ordinato.

Qualità? Zero,ma questo è un altro discorso. La Roma ha giocato con la formazione attesa, quella con i «tre tenori» (, Vucinic e Ménez), ma Ranieri ha derogato dal e ripiegato su un 4-4-2 in linea, con Perrotta esterno e Ménez sinistro. Nessuno dei due a suo agio. Ne è uscita una partita dominata dal timore, di una pochezza tecnica assoluta. L’azione più pericolosa è stata un cross di Matuzalem dalla destra, lisciato da tutti, che si è trasformato controvoglia in un tiro pericoloso: Julio Sergio ha respinto in tuffo (31’). Nel finale del primo tempo si è infortunato Mexès e Ranieri lo ha sostituito con Cassetti. Anche Matuzalem, colpito duro da Ménez al 22’, ha finito i primi 45’ zoppicando e nella ripresa non si è ripresentato, sostituito da Foggia. La necessità è diventata mossa vincente solo per i giallorossi. La ripresa, con la Roma schierata con un più logico centrocampo a rombo, ha visto ritmi più degni del calcio e qualche rara buona giocata. La Lazio ha sfiorato il vantaggio, la Roma poteva raddoppiare con un tiro ciclonico di Riise, dopo che Cassetti l’aveva portata in vantaggio con un sporco,ma bellissimo per la . Così doveva andare e così è andata. Con una storia bella dentro tante brutture. Quella di Julio Sergio Bertagnoli, che per 3 anni non aveva giocato neppure una gara di Coppa Italia, di quelle che toccano solo alle riserve. Mille giorni in tribuna e poi il riscatto. Il derby l’ha vinto lui, almeno quanto Cassetti.