La penna degli Altri 08/12/2009 11:47
Caro mister, questa Roma è già la tua

Quanta sofferenza ragazzi! Confesso che al miracolo
di Giulietto nostro avrei firmato per un pareggio che, come direbbe Catalano, è sempre meglio che perdere. La rassegnazione avanzava prepotentemente vedendo lì davanti Vucinic in versione Baptista; Menez che fortunatamente sedeva in panchina dopo un primo tempo incolore; il Capitano che doveva tornare alle sue origini di trequartista per giocare qualche pallone e il solito De Rossi dei derby nervoso e frenato. La firma sul pareggio stava maturando con la convinzione che le nostre punte difficilmente sarebbero riuscite a violare la porta biancoceleste mentre ,dietro, Bertagnoli, Juan e Riise davano la sensazione di poter resistere ai disperati tentativi di Zarate e soci. Poi, al minuto 77 accade quello che non ti aspetti con la prima vera azione da Roma. Il Capitano esce vittorioso da un duello rusticano con Brocchi e la palla disegna geometrie nitide fino ad arrivare a Vucinic che alza la testa e vede Casetti libero piazzato tra il dischetto del rigore e il limite dellarea. Lo serve come sa quando si ricorda di essere Vucinic e il numero 77, che tutti credevamo irrimediabilmente perso alla causa giallorossa, la mette nellangolo dove neppure un ottimo Muslera può arrivare entrando di diritto nella storia e nei cuori del tifo giallorosso.
Cosa sia accaduto dopo lo abbiamo visto tutti. Quanto
al sottoscritto voglio ringraziare pubblicamente lamico
Stefano Pacifici con il quale abbiamo concordato di scrivere le mie riflessioni il giorno successivo alle
partite sia di campionato che di coppa. Avrei infatti probabilmente rischiato un deferimento allOrdine se fossero state pubblicate le mie sensazioni a caldo. Mi reputo un giornalista sufficientemente serio e obiettivo; serietà e obiettività derivanti dalla mia lunga milizia nel
servizio pubblico di cronista di eventi che per molti anni
non hanno riguardato lo sport ma lotte sindacali, situazioni economiche e attualità politica.Soltanto da 19 anni mi occupo a tempo pieno di sport ma sempre nella Televisione di Stato. Poi è nato "Il Romanista"; ma anche scrivedo per il nostro giornale ho cercato comunque di conservare quella obiettività che a mio avviso deve sempre ispirare chi sceglie questa professione anche quando scrive su un giornale dichiaratamente di parte. Eppure se avessi scritto domenica sera
Dato a Pacifici quel che è di Pacifici, una breve riflessione sulle conseguenze del risultato del derby. Ranieri anche nel momento delleuforia ci ha tenuto a ribadire che ci sono ancora diverse situazioni che non lo soddisfano ma per una di queste, la difesa, forse è veramente a un passo dallaver raggiunto lo scopo. In Bertagnoli non ha trovato il momentaneo sostituto di Doni ma un signor portiere, forse il più in forma di tutta la serie A; Juan ha fatto vedere che se sta bene non ha rivali al mondo nel suo ruolo; Riise sembra ormai meglio di quello ammirato nel Liverpool e poi Cassetti. Lesterno basso di destra ha costituito il problema maggiore per Ranieri che in quel ruolo ha alternato senza risultati soddisfacenti Motta, Cininho e Burdisso. Il Cassetti di spallettiana memoria non avrebbe avuto rivali ma quel Cassetti per vari motivi sembrava non potesse più ritornare. E invece, al di là del gol, sembra proprio tornato esattamente quello di allora. Un altro grande merito di Ranieri è il ricompattamento del gruppo. Ma avete visto le facce di Okaka e Menez abbracciati e sorridenti? E Riise avvinghiato a Ranieri come due comuni tifosi di Testaccio? E Burdisso, Pizarro, Brighi e tutta la panchina? Totti e De Rossi non vanno citati perché da sempre sono dei nostri. Non ci sarà ancora il gioco che lei vuole ma questa è già a sua Roma,caro Mister. La classifica comincia a sorriderci
e la squadra comincia a crederci... E la Lazio che fa? Io mi fermo qui altrimenti faccio pentire Pacifici di avermi ordinato di non scrivere a botta calda!