La penna degli Altri 08/12/2009 12:12
Aquilani soffre davanti alla tv. "Quant'è al fischio?"

anche io». Ed è stato di parola, Alberto Aquilani. Dalla sua casa di Liverpool ha sofferto ed esultato. Ha aspettato che quel quarto dora finale passasse («ma quanto manca?», il divano come il prato dellOlimpico) e poi ha goduto. Come tutti i tifosi romanisti, ha vissuto le emozioni di un derby bruttissimo nel gioco ma bellissimo in tutto il resto. In lui, un po di nostalgia, soprattutto nel vedere i suoi ex compagni (e amici... è quello che non passa mentre tutto va) festeggiare sotto la Sud, come fece anche lui il giorno del derby delle 11 vittorie, probabilmente il punto più alto della sua carriera giallorossa. Non ha chiamato nessuno però domenica sera: dopo la partita ha spento la tv e i messaggi, soprattutto quelli allamico Marco (gol decisivo in un derby, anche lui sotto la Curva) li ha mandati ieri. Complimenti e abbracci virtuali, in attesa di rivedersi dal vivo quando tornerà nella Capitale, poi Alberto si è dedicato di nuovo al Liverpool, visto che Benitez, domani contro la Fiorentina, lo farà giocare dal primo minuto. «Farà il suo esordio da titolare - ha detto il tecnico spagnolo - e spero che giocare davanti al nostro pubblico possa facilitarlo». Lui è impaziente, non vede lora di dimostrare il suo valore (soprattutto alla luce di quando lhanno pagato gli inglesi) e di lasciarsi alle spalle questo 2009 passato praticamente a fare lo spettatore. Roma però è sempre con lui e se ne sono accorti anche in Inghilterra, dove le parole di incoraggiamento per Totti e compagni hanno avuto parecchia risonanza. Tanto che qualche giornalista si è chiesto - e ha chiesto - se lex numero 8 della Roma si trovasse male a Liverpool: no, è stata la risposta, ma romano e romanista Alberto lo sarà sempre. Punto e basta.
Anche i tifosi non lhanno dimenticato: «Sei sempre uno di noi», gli hanno scritto in molti sul "Romanista", mentre per altri «vederti di nuovo con la maglia giallorossa sarebbe un sogno». Già, perché tutti gli augurano fortuna nella sua avventura inglese, ma sperano che un giorno «Alberto torni ad indossare i nostri colori, quelli che più gli appartengono». Lui ha letto questi messaggi, ha apprezzato, sorriso e si è anche un po commosso, così come qualche parente. Nelle fredde e poco soleggiate giornate inglesi il calore dei tifosi della Roma gli farà un po di compagnia. Anche perché lanno scorso, al concerto di Venditti al PalaLottomatica, cera anche lui a cantare che «certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.