La penna degli Altri 14/12/2009 08:20

A Genova con la Samp un pareggio e tanti rimpianti

& Co. si svegliano tardi, ma nel complesso meriterebbero il successo, anche se nel primo tempo i doriani hanno colpito il palo con Stankevicius. La notizia positiva, per Ranieri, è aver ritrovato un buon Taddei che non ha fatto rimpiangere Menez mentre , in versione playmaker, non è riuscito a sopperire all'assenza di Pizarro.

Sulla destra è confermato Cassetti, che deve vedersela con Cassano, vivace nel primo tempo, meno nella ripresa. Là dove è nato, dunque, Ranieri rispolvera il che ha reso grande la Roma di Spalletti.

Ma stavolta le manca Pizarro, l'uomo d'ordine del gioco giallorosso, e si sente. I giallorossi giocano sullo stesso ritmo, altissimo, della Samp, che nel primo tempo ribatte colpo su colpo, salvo calare vistosamente nella ripresa.

A farsi viva per prima è la Roma, che impegna Castellazzi con un bel diagonale di Taddei (12') e una conclusione di Riise di poco a lato (13'). Al 29', poi, è Perrotta ad andare al tiro, ma la sua botta, destinata alla porta, è respinta dalla mandibola di Gastaldello in caduta. Dopo tanta Roma esce la Samp, che tra il 33' e il 34' prima costringe Julio Sergio alla pallavolistica deviazione in angolo su conclusione da fuori di Palombo e poi colpisce il palo con Stankevicius (Julio Sergio ringrazia ancora), con Pazzini che non riesce a ribadire in rete di testa a porta vuota. È l'occasione migliore dei blucerchiati. Al 41' Brighi è ostacolato in area da Stankevicius in modo alquanto dubbio.

La ripresa è tutta della Roma, che chiude la Samp nella sua metà campo e al 16' si fa sotto con Perrotta, stupendamente lanciato da . La conclusione va di poco fuori e poco dopo il colpo di testa di Vucinic è intercettato da Castellazzi sotto la traversa. Il predominio giallorosso è netto e schiacciante e col passare dei minuti assume i connotati dell'assedio.

La Samp non esce più dalla sua metà campo, ma la Roma non riesce a concretizzare, arrivando sempre a un soffio dal gol: una respinta, un rimpallo, un tiraccio. La manovra, però, diventa più fluida e scorrevole, sicuramente migliore di quella inespressa nel derby.

Solo il risultato cambia: giochi malino e vinci, giochi meglio e non vai oltre lo 0-0. È proprio vero: il calcio è tutto meno che una scienza esatta.