La penna degli Altri 18/11/2009 08:15
Siamo entrati nella testa di Angelini

ma di certo gli piacerebbe una squadra votata allattacco e con un gioco di alto livello. Una Roma alla Spalletti, per intenderci, anche perché Angelini era ed è un grande estimatore del tecnico toscano.
IL MERCATO Angelini, da tifoso «che soffre per la Roma», come disse in unintervista a questo giornale nellottobre del 2006, ha spiegato agli amici e ai suoi più stretti collaboratori la bozza di piano che ha in mente per rilanciare la Roma. Escluse le questioni finanziarie da vedere con banche e famiglia Sensi, Angelini pensa che calcisticamente la base della Roma sia già molto buona e che senza cessioni eccellenti, ma solo con linnesto di qualche giocatore di livello, si potrebbe colmare in poco tempo il gap con le grandi dEuropa. Nomi, come detto, non ne ha fatti ma la cifra ventilata da destinare al mercato, ingaggi esclusi, sarebbe intorno ai 30 milioni di euro lanno per tre anni, per un totale di 90 milioni di euro da investire. Magari distribuita con più colpi su tutti i reparti. Se poi ci fosse una cessione, i soldi ricavati sarebbero subito reinvestiti.
Ad esempio, con i 30 già previsti più i 20 di Aquilani, Angelini avrebbe avuto a disposizione, nellultima sessione di mercato, 50 milioni di euro. Con cui, magari, realizzare un acquisto che avrebbe infiammato la piazza. Senza spingersi troppo in là con i sogni, comunque, cè da aggiungere che limprenditore farmaceutico vorrebbe puntare anche sul vivaio e su una rete di osservatori allestero in grado di portare a Trigoria qualche talento da far crescere con calma.
GLI AMICI Di tutte queste questioni, Angelini parla spesso con chi gli è più vicino, ribadendo il sogno e la volontà di acquistare la Roma. La vuole veramente tanto, ma non intende fare follie e svenarsi (come ha promesso alla famiglia già da tempo). Intende pagarla il giusto valore di mercato. Sa perfettamente di non essere visto di buon occhio dai Sensi, ma non capisce come si faccia a dire che lui vuole farsi solo pubblicità
con la Roma, visto che il suo gruppo non ne ha bisogno e, anzi, spende in questo più di un milione di euro lanno. Sa anche che, se dovesse riuscire a comprare la squadra che ama, dovrebbe cambiare almeno in parte atteggiamento: meno passione, più razionalità. Un po come gli è accaduto col bridge, insomma. Il tifoso, infatti, dovrebbe lasciare spazio al manager perché solo così riuscirebbe a compiere quelle scelte in grado di far tornare la Roma a essere una delle squadre più forti dEuropa. Il suo sogno, in fondo, da quando era bambino.