La penna degli Altri 23/11/2009 10:30

Sensi-Unicredit, Alemanno prova la pace

Nel frattempo, va registrato un altro colpo sferrato dalla famiglia Sensi, che da qualche giorno ha messo in atto la sua controffensiva nella battaglia legale con Unicredit. L’AdnKronos sabato scorso ha infatti riportato la notizia secondo la quale Italpetroli sarebbe pronta a citare per danni Unicredit. La questione è sempre quella legata ai pignoramenti di 13 asset del gruppo, sui quali però il tribunale si è dichiarato incompetente. «La richiesta all’Autorità Giudiziaria di decreti ingiuntivi nella consapevolezza della loro inammissibilità costituisce abuso nell’esercizio dei propri diritti e legittima Italpetroli al risarcimento di tutti i danni subiti» ha spiegato proprio all’AdnKronos di Pippo Marra un’anonima fonte legale di Italpetroli, aggiungendo che «le richieste abusive di decreti ingiuntivi sono state accompagnate da un’accorta fuga di notizie sulla stampa, tutte favorevoli alle tesi di Unicredit, che ha aggravato il danno gettando il panico nei soci della AS Roma, società quotata in borsa, e allarmando il mercato. È stato dato quindi mandato ai legali di notificare citazione dinanzi al Tribunale di Roma per i danni subiti, mentre nell’arbitrato, adito da Italpetroli, è stato nominato arbitro il prof. Romano Vaccarella. In base agli accordi con Unicredit i debiti di Italpetroli non sono esigibili. Ogni richiesta attuale è quindi infondata. Tutte le richieste di Unicredit di decreti ingiuntivi sono state rigettate, in quanto la contestazione del recesso fatta da Italpetroli è sottoposta a giudizio arbitrale con conseguente incompetenza del Tribunale. Unicredit ha motivato le richieste di decreti ingiuntivi con il recesso dal contratto, illegittimo perchè fondato su un pretesto: il ritardo di due mesi nella consegna a Unicredit della situazione patrimoniale di gruppo, avvenuta il 30 giugno 2009 come da accordi in attesa del bilancio consolidato di gruppo approvato in pari data».