La penna degli Altri 29/11/2009 09:30
Roma, i brasiliani perdono il posto

LE NOVITA' - In qualche maniera, la debrasilianizzazione è già cominciata. Non solo relativamente alle poche voci di mercato che ne prevedono diversi in partenza da Trigoria (Cicinho, Julio Baptista, Artur, Taddei, Doni) ma anche per scelte che da qualche tempo questa parte vedono in campo una Roma con sempre meno brasiliani. Come, per esempio, oggi a Bergamo. Dove, se sarà confermata la formazione più o meno prevista, ci saranno massimo due brasiliani (e non è detto) negli undici giocatori che scenderanno in campo dall'inizio, cioè Julio Sergio e Juan. Roba che, se ce lo avessero anticipato qualche settimana fa, saremmo stati pronti a scommettere che non sarebbe stata possibile una Roma con solo loro due in campo. E' perlomeno singolare in una squadra che ha tre brasiliani che, quando stanno bene, sono regolarmente convocati dal CT Carlos Dunga che non è l'allenatore dell'ultima nazionale al mondo, anzi.
LA PANCHINA - In questa stagione, tra l'altro, per i brasiliani è anche andata peggio. In altre occasioni, la formazione iniziale della Roma in una partita di campionato ha previsto in campo soltanto un brasiliano. E a dar retta ai precedenti, si può essere ottimisti visto che i precedenti sono stati la sfida casalinga contro il Napoli finita con una vittoria in rimonta e la trasferta sul campo dell'Inter, un pareggio in casa dei campioni d'Italia, pareggio tra l'altro condito dai soliti rimpianti(eufemismo) romanisti a San Siro. C'è stata anche una terza volta, a Catania, dove però nel corso già del primo tempo Juan subentrò al posto dell'infortunato Mexes per una sfida conclusa con un pareggio nei minuti finali, grazie al goal in extremis di De Rossi. Vedremo oggi se la tendenza sarà confermata. Peraltro è prevedibile che nel corso della partita Julio Sergio e Juan non rimarranno i soli brasiliani in campo, visto che seduti al fianco di Ranieri ci saranno almeno tre connazionali del portiere, da Doni retrocesso a Taddei e Julio Baptista, entrambi sospettati di essere i primi cambi di una Roma che, brasiliani o meno, non potrà permettersi di tornare da Bergamo con un risultato negativo.