La penna degli Altri 09/11/2009 08:43

Più che lupi, leoni

Questione di carattere. Ed è un miracolo che, affidando le sue chance offensive al contropiede già al 13’ del primo tempo, sia finita così. Ma questo miracolo è stato terreno, preteso soprattutto da Riise e Mexes, forse alla migliore prestazione della stagione.



L’Inter senza Cambiasso e Sneijder è un’altra squadra. Un paradosso considerando che al loro posto c’erano Viera e Muntari, titolari certi nella Roma. Fatto sta che dopo un minuto ecco Vucinic lanciato da Menez: leggera corsetta verso Julio Cesar ormai rassegnato alle preghiere, ma mentre tutti aspettano di vederlo braccia al cielo, eccolo dribblare il sulla destra, consentendo a Lucio di recuperare. Incredibile, ma vero. Anzi, ma Vucinic.



Che cosa c’è da aspettarsi nel calcio in situazioni del genere?
Capovolgimento di fronte eccetera eccetera. No. Perché l’Inter non è quella stellare che si legge sulla carta. Con la carta ci si incarta il pesce e con questa Inter va in vantaggio la Roma: cross di Motta dalla destra, Vucinic salta più di Lucio e indovina il sette. Ancora incredibile, ma Vucinic.



A questo punto si continuava ad aspettare l’Inter che, invece, la reazione la esprimeva soprattutto a calci e gomiti. Fuori . Calpestato Faty che lo ha sostituito. Botte per tutti, ma poco gioco.


Nella ripresa la “stanchissima” Inter metteva dentro Sneijder, Balotelli e poi Cambiasso, la Roma Okaka e Tonetto. Chi ride va dietro la lavagna. E, comunque, anche dopo il pareggio di Eto’o (grande conclusione al 3’) il senso della partita non cambiava. La Roma difendeva col cuore, l’Inter attaccava senza cervello: 1-1, tutti scontenti. A Milano, stavolta, di più.